Credo che tutta la storia del cattolicesimo sociale sia caratterizzata dal riconoscimento del bene che l’altro è per me e quindi segnata da una progettazione di politiche solidali da realizzarsi in un contesto di comunità.
Da questa visione fondamentale si sono attivati tutti i rapporti, anche quelli economici, politici e sociali, che la Dottrina sociale cattolica ha posto e pone in stretta relazione con il Vangelo di Cristo.
Si porta così a pienezza il significato di famiglia che, fondata sul matrimonio tra uomo e donna, costituisce la prima e vitale cellula della società, così come si pone nel massimo rilievo la dignità del lavoro che, in quanto attività dell’uomo tesa alla sua realizzazione, ha sempre la priorità sul capitale ed esige una maggiore giustizia nell’affrontare il fenomeno della globalizzazione.
è su queste basi che emerge l’importanza dei valori morali, fondati sulla legge naturale che è scritta nella coscienza di ogni essere umano.
Ma in tutto l’Occidente e nella stessa Italia sta prevalendo pesantemente un’ideologia individualista, sostenuta con mezzi potenti da un capitalismo tecnologico, che teorizza lo scioglimento di qualsiasi legame o la liberazione da qualsiasi appartenenza.
Leggi tutto l’articolo di Maurizio Rizzolo su La Libertà del 3 settembre