Spuntano i gabinetti chimici a Porta Castello

L’arredo urbano dell’antica via del Casone – l’attuale tratto di viale Monte Grappa tra via Ludovico Ariosto e via del Guazzatoio, che conduce in piazza Fontanesi – si è improvvisamente impreziosito in questi giorni di ben quattro gabinetti chimici di colore azzurro piazzati sul marciapiede, restringendolo, in prossimità dell’edificio che ingloba l’antica porta Castello. (foto 1)

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I quattro servizi igienici mobili si affiancano (foto 2) ai preesistenti tre cassonetti per il pattume, uno per la plastica, uno per la carta e a una campana per il vetro: una splendida infilata! Il tutto davanti a quanto resta delle antiche mura cittadine in prossimità dell’incrocio tra viale Monte Grappa con via Romualdo Belloli, spesso ingombrata da auto abusivamente parcheggiate nonostante i divieti.

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A proposito di via del Casone si legge nel prezioso Stradario antico reggiano di Vittorio Nironi edito nel 1971 (Bollettino Storico Reggiano N. 12) che “in antico questa, che correva lungo il terraglio delle mura, non avesse un nome specifico. Verso la fine del secolo XVIII l’edificio della vecchia Porta Castello, detto il Torrione o il Casone, acquistò rinomanza quando i fratelli Gabbi, che lo temevano a livello della Comunità, vi aprirono l’osteria del Casone e fu forse allora che lo stesso nome fu dato alla via. Confermato poi nel 1814, è rimasto sino al nostro secoli”.

Non va altresì dimenticato che al N. 8 di via del Casone nacque il 6 febbraio 1910 don Mario Prandi, il fondatore delle Case della Carità; sarebbe, anzi, veramente auspicabile che una targa ricordasse il luogo natale del fondatore delle Case della Carità.

Forse oggi per tale tratto è più adatto il nome di via dei vespasiani e dei cassonetti.

Anche la Largo degli Alpini, tra via Gazzata e via Ariosto, non è andata meglio: vi sono stati piazzati “ad experimentum” quattro gabinetti chimici che occupano tre stalli per parcheggio auto; sono stati ubicati in prossimità della “Casa del Mutilato”, recentemente restaurata, e di abitazioni private. (foto 3).

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