Lourdes, una luce che squarcia le tenebre del male

Da La Libertà del 6 agosto

Veramente “lourdes de sang”, grondanti di sangue, i giorni del mese di luglio appena trascorso: un anziano parroco sgozzato nella sua chiesa mentre celebra la santa Messa e martirizzato davanti all’altare del Sacrificio divino, stragi in varie città della Francia e della Germania, massacri nel Medio Oriente, donne e bambini sottoposti a disumane violenze: brutalità di matrice islamica senza sosta.

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Ma basta partecipare a Lourdes – scritto con l’iniziale maiuscola – alla processione serale dei flambeaux dove in tante lingue, ma all’unisono, i pellegrini cattolici recitano il Padre Nostro e l’Ave Maria e contemporaneamente innalzano al cielo le candele al canto dell’Ave per rendersi conto dell’assurdità di tanta barbarie, di tante spade sguainate che colpiscono gli inermi, gli innocenti.

Ancora più toccante, al termine della processione confluita nella spianata davanti alla basilica mariana con centinaia di ammalati in prima fila amorevolmente accompagnati da dame e volontari, lo scambio della pace, ognuno nella propria lingua: un gesto d’amore accompagnato dalla parola “pace” tanto agognata e che per molti versi pare tanto lontana.
E poi la Messa celebrata nella notte alla Grotta di Massabielle, sotto lo sguardo della Madonna, fianco a fianco con persone di diverse nazionalità, persone prima mai viste e conosciute, in un clima di fraternità, di condivisione, di vero Amore. Certamente un’esperienza che fa bene allo spirito, che apre orizzonti di speranza, che riempie l’animo di serenità e offre una luce capace di squarciare il buio delle tenebre che paiono avvolgere il mondo.

g.a.rossi