Le priorità di un progetto che aiuta la famiglia
Recentemente sulle pagine de La Libertà ho avuto modo di far conoscere l’unicità a livello nazionale di un progetto sul benessere familiare in piena attuazione a Trento, progetto che non si è fatto rinchiudere in politiche di nicchia, ma che ha investito l’intera azione della pubblica amministrazione nel riferimento “a misura di famiglia”, partendo da una scelta di sistema, dove le politiche di sostegno della famiglia sono messe in comunione con quelle orientate alla crescita culturale e allo sviluppo economico, originando così benessere familiare, coesione sociale e un sistema davvero straordinario di servizi pubblico/privato.
Sappiamo infatti che le principali criticità delle politiche familiari nel nostro Paese sono riconducibili alla discontinuità e alla mancanza di sistemicità: i progetti (pochi) a livello locale rimangono circoscritti a singoli interventi o a specifiche fasi del ciclo familiare (le famiglie con bambini appena nati, le famiglie con persone disabili, le famiglie monogenitoriali). Il motore di queste politiche è costituito dall’Agenzia per la Famiglia, supportata da una efficiente e agile struttura e con l’impegno diretto del Forum delle Associazioni familiari del Trentino nella gestione dello sportello famiglia.
Sfogliando il Dossier si ha a disposizione (e con grande stupore!) un vero e proprio prontuario per le famiglie della Provincia autonoma di Trento in cui sono raccolti tutti gli interventi e i servizi attivati sul territorio.
I capitoli di intervento rispondono così alle esigenze e alle necessità delle famiglie in una congiuntura economica e sociale molto pesante e tengono conto dei ruoli e delle funzioni che il nucleo familiare assorbe in sé, dando vita ad un fondamentale sistema di welfare che la famiglia offre all’intera società.
Continua a leggere l’articolo di Maurizio Rizzolo, Forum delle Associazioni familiari, su La Libertà del 4 giugno
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