“Principesse rosa…no grazie!”

Quando ho scoperto che sarei diventata mamma di una figlia femmina, ho cominciato la mia personale battaglia contro il rosa! Gli stereotipi di genere sono sempre più presenti nella vita quotidiana, soprattutto nel campo dell’infanzia e nei prodotti rivolti a loro: basta soffermarci un attimo nel guardare le pubblicità rivolte ai bambini per accorgerci della loro presenza. La costruzione dell’identità è un processo importantissimo e noi adulti abbiamo il compito di sostenere i bambini in questo percorso di crescita, non limitandoli, bensì offrendo loro occasioni diverse, diversificate e svariate di confronto, per non farci sopraffare dall’omologazione di massa!

Fortunatamente la letteratura per l’infanzia ci viene in soccorso poiché rappresenta un’enorme ed importante risorsa per affrontare determinate tematiche coi bambini.

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“Olivia e le principesse” è uno dei tanti testi di Ian Falconer che vede protagonista una maialina di nome Olivia; Olivia ha una crisi di identità perché è circondata da compagne di classe e amiche che si vestono tutte di rosa, si travestono da principesse rosa e anche alla lezione di danza si presentano con balze di velo rosa e bacchette magiche! Olivia non capisce perché tutte vogliono essere uguali ed essere delle principesse rosa: lei, con la sua intramontabile t-shirt a righe, collana di perle e scarpette nere, si interroga sul perché di questa omologazione quando esiste una varietà di scelte! Vuoi vestirti da principessa? Si può scegliere di essere una principessa indiana, thailandese, africana oppure cinese. Anche nel mondo della danza si può sviluppare un proprio stile, come definisce lei stessa, personale! In occasione della festa di Halloween, per esempio, Olivia decide di travestirsi da facocero, nonostante sapesse che tutte le sue amiche avrebbero finito per agghindarsi con gonne di tulle rosa! Insomma, alla fine, dopo lunghe riflessioni e indecisioni, Olivia prende una decisione… altro che principessa rosa, sarà una regina!

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Credo che questo testo possa aiutare i bambini a scoprire la bellezza di essere diversi e a capire che la vera libertà è racchiusa proprio nel saper essere se stessi in ogni situazione e trovarsi perfettamente a proprio agio per come si è e per cosa si pensa! Olivia ci vuole dire questo: non importa se tutte le amiche vogliono essere principesse o vestirsi di rosa, ogni individuo é unico, speciale ed é nell’incontro con ciò che è diverso da me che posso arricchirmi e scoprire il nuovo!

La copertina di questo albo illustrato colpisce immediatamente: rigida e verde acqua, inoltre il grande titolo rosa e l’immagine di Olivia sono gli elementi che ci fanno subito capire che stiamo per addentrarci in un’altra avventura dell’inconfondibile maialina! Lo stile di questo testo rispecchia in pieno la linea di tutti i libri di Ian Falconer: sullo sfondo bianco emergono i disegni dei img_6616personaggi, caratterizzati come sempre dalla loro semplicità ed eleganza. I colori utilizzati sono pochi e ben selezionati per arrivare subito a chi sta leggendo! Le parti scritte si intersecano perfettamente con le immagini e le vanno a completare: le illustrazioni, però, rimangono il caposaldo del testo poiché nella loro essenzialità vanno a caratterizzare in modo definito e inconfondibile il personaggio nel suo modo di essere e pensare.

L’espressività corporea di Olivia ha un ruolo importante in questo libro: non mancano, infatti, al suo interno riferimenti al mondo della danza e, in modo particolare, a Martha Graham. Martha, considerata la più grande danzatrice statunitense del XX secolo, nonché la “madre” della danza moderna, è la sostenitrice del “movimento” come massima forma di espressione, dove il corpo comunica le più profonde emozioni dell’animo umano.

Devo ammettere che il finale del libro mi ha lasciata perplessa: Olivia sceglie di essere una regina! Per le caratteristiche di questo di testo e da come viene affrontato il tema del saper essere se stessi sempre, mi sarei aspettata un finale in sospeso, dove la fantasia e l’immaginazione dei bambini potessero inventare un finale tutto loro!

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