Giuliano Ferrari, il viaggio nel tempo dell’iPhonegraphy.

Domenica 8 maggio, nell’ambito delle visite guidate relative alle mostre ufficiali di Fotografia Europea, si terrà alle 17,00 presso la Galleria Parmeggiani la visita guidata con l’autore Giuliano Ferrari ed il curatore Massimo Mussini della mostra Grand Tour.

Giuliano Ferrari ci propone una ricerca sul tema del “Grand Tour”, il lungo viaggio in Italia che in passato si affrontava per conoscere l’antichità, la pittura rinascimentale e il paesaggio.

Anche il suo percorso ha avuto una lunga durata – temporale e concettuale – perché è il risultato di molti anni di esperienza nel campo del reportage fotografico e rappresenta una risposta alla modifica tecnologica della fotografia. È composto, infatti, con fotografie digitali a bassa post produzione, scattate con un iPhone e accoglie la metamorfosi nell’uso sociale della fotografia, con questo mezzo divenuta familiare a tutti, anche a chi aveva mai utilizzato una fotocamera.

In tal modo, per Ferrari il viaggio non è più un itinerario entro un ambiente geografico e storico, ma un percorso all’interno di se stesso alla ricerca delle proprie radici conoscitive ed emotive; è un tentativo di ricomporre in unità i frammenti di esperienze accumulate nel tempo ed è una riflessione sulle proprie capacità di creare un racconto lungo. Esso procede prevalentemente in maniera duale, per immagini affrontate e fra loro collegate da nessi variabili: topografici, temporali, visivi, mnemonici oppure psicologici. In tal modo il suo racconto si colloca su un nuovo gradino nella storia della fotografia, ormai non più “scrittura con la luce”, ma divenuta “re-immaginazione” della realtà, ovvero sua interpretazione attraverso l’immagine digitale.

 Massimo Mussini

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Giuliano Ferrari nasce a Reggio Emilia nel 1962.

Al lavoro quotidiano affianca un’attività di ricerca personale dedicata in prevalenza al territorio ed alla gente d’Emilia, da cui sono nate diverse pubblicazioni ed esposizioni. Nel passaggio alla fotografia digitale sperimenta una visione meno documentaria e più fantastica del reale. Tiene corsi di fotografia, prevalentemente sul reportage e sulle dinamiche della fotografia di racconto.

Nel 1994 pubblica il suo primo libro”Biciclette”, e nel 1995, “I giorni del Grande Fiume” dedicato all’alluvione del Po del 1994. Nel 1996 realizza un reportage su un uomo colpito da tumore, esplorando il rapporto tra uomo e malattia, raccolto nel libro “Caro Guido”. Nel 1998 realizza il suo secondo libro dedicato alla città di Reggio Emilia, “Luoghi Comuni”, cogliendo il rapporto tra luogo e fruitore all’interno di spazi pubblici.

Nel 2003 si confronta con il racconto di tipo fantastico, unendo tecniche fotografiche tradizionali alla fotografia digitale per realizzare il volume “Canossa” . Nel 2011 la più importante rivista fotografica cinese “Photo Word” dedica alcune pagine al suo lavoro e l’anno successivo espone presso la Xinhua Gallery di Pechino.

Nel 2015 pubblica il libro “Grand Tour” edito da Gente di Fotografia, dedicato al paesaggio italiano tra stereotipi iconografici e nuovi linguaggi.

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