Una lezione diversa: se gli studenti… producono il Furmaìn

Si chiama Furmaìn ed è il parente povero del… “Formadìo”, il padre del Parmigiano Reggiano. Sono le formelle di latte vaccino che, d’inverno, si producevano in casa quando i caseifici erano chiusi. Ora, assieme a un manipolo d’aziende emiliane, a produrle ci sono anche gli studenti delle classi terze dell’Istituto professionale del Convitto Nazionale “Rinaldo Corso” di Correggio.

“Una notizia che abbiamo colto con piacere e grande soddisfazione – commenta Gabriele Arlotti, presidente del Consorzio Conva che si è attivato per la tutela del Furmaìn, col sostegno della Provincia di Reggio Emilia e dell’ex assessore Roberta Rivi – perché se il Convitto è probabilmente la più antica istituzione educativa e scolastica della provincia, il Furmaìn ha un’età che è seconda solo a quella millenaria del Parmigiano Reggiano. Esso contraddistingue formelle fresche di piccola pezzature che, ancora oggi, i caseifici vendono negli spacci. E’ il prodotto dei nostri nonni e anche per questo è molto presente nell’immaginario collettivo delle famiglie emiliano – lombarde. Gli studenti, sperimentando, hanno attuato una lezione sul campo eccezionale”.

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“Abbiamo deciso di avviare questa produzione – spiega il professor Giuliano Spaggiari – adatta alle dimensioni ed alle semplici attrezzature del nostro laboratorio, che ci permettere di attuare tutte le operazione tipiche della caseificazione, dalle norme Haccp alle analisi chimiche del latte ottenendo un risultato da valutare e degustare entro pochi giorni fino a pochi mesi”.

“Il latte che abbiamo utilizzato proviene dagli allevamenti del caseificio La Famigliare di Correggio, che voglio ringraziare per la pazienza con cui ci segue anche con utili suggerimenti tecnici – prosegue l’insegnante –. Nella caseificazione si sono impegnati più gruppi di lavoro delle classi terze. Agli studenti il compito di svolgere le diverse azioni della produzione: dalle analisi del latte all’arrivo, la cagliatura, la spinatura la formatura e salatura; hanno potuto constatare che il buon risultato non è scontato”

“Per il futuro – conclude il docente – continueremo a produrre il Furmaìn, rispettando il disciplinare del Conva, e mettendolo a disposizione di coloro che ne faranno richiesta. Lo si potrà trovare, dall’anno prossimo presso il punto vendita della nostra azienda agraria a Correggio”.

Da giovedì 5 maggio ecco i primi assaggi del prodotto realizzato 8 settimane addietro: nel ristorantino didattico dell’Istituto il Furmaìn sarà degustato assieme al Lambrusco del Convitto, utilizzato anche in ricette innovative studiate dagli chef del nostro Istituto Alberghiero.

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