Pieve di Guastalla: tempo di tornei in casa Saturno

Da La Libertà del 23 aprile

È tutto pronto presso il centro sportivo dell’oratorio di Pieve di Guastalla per la ventiseiesima edizione del Torneo Attilio Soragna, riservata alla categoria Esordienti 2003, organizzato dalla U.s. Saturno Guastalla.
La kermesse, dal 2 maggio al 2 giugno, suggella l’intera stagione calcistica: maggio è infatti il mese dei tornei più prestigiosi a livello giovanile in cui gli addetti ai lavori, dagli allenatori ai talent scout, raccolgono i frutti di un’intensa stagione iniziata a settembre.
Tra gli appuntamenti più attesi c’è appunto questo torneo made in Saturno, una vetrina molto prestigiosa in cui tanti ragazzini hanno fatto il salto approdando al settore giovanile di squadre professioniste. Questa edizione acquista ancor più prestigio dato che sarà disputata nel rinnovato impianto dell’oratorio di Pieve di Guastalla. Sono dieci le squadre che contenderanno alla Saturno, detentrice del trofeo, la vittoria nella finalissima del 2 giugno: oltre alla formazione di casa giocheranno Fabbrico, Tricolore Reggiana, Sammartinese, Luzzara, Due Ponti, Virtus Cibeno, Reggiolo, Viadana, Povigliese.

2003
Ma Torneo Soragna non significa solo calcio: è anche sinonimo di fair play e di tutti quei valori veicolati dallo sport come amicizia, tolleranza, rispetto ed educazione. Queste sono le parole che riassumono il concetto di sport del compianto Attilio Soragna, allenatore arancionero, che insieme ad altri storici dirigenti ha dato l’avvio all’intero movimento calcistico giovanile guastallese.
Questi principi ispiratori accomunano oratorio e calcio in una sinergia non solo di strutture ma anche di intenti: il campo di calcio, così come l’oratorio, diventa “palestra di vita” in cui all’insegnamento tecnico-tattico si abbina l’insegnamento educativo, così come spiegano Cesare Alessandri – presidente Saturno- e Manuele Rabbi – direttore sportivo (Ds). “La nostra filosofia, afferma il Ds, è quella di formare prima il ragazzo come persona e poi farlo divenire giocatore. Una cosa non può prescindere dall’altra. Nella formazione dei nostri ragazzi c’è prima di tutto il rispetto, poi viene tutto il resto”.
“Lo staff tecnico – aggiunge Alessandri – ha saputo raccogliere l’eredità di Soragna. In alcuni allenatori c’è proprio racchiuso lo spirito di Attilio: educatori prima di tutto, poi maestri di calcio”.

A suffragio di queste affermazioni i due dirigenti sciorinano qualche numero: sono circa trecento i tesserati Saturno Calcio per un totale di quindici squadre, dai 2009 alla prima squadra. Senza contare i 35 bimbi del 2010 che dal 13 aprile hanno iniziato il periodo di prova promozionale e che durerà fino alla fine di maggio ogni mercoledì dalle 16.30 alle 18.30. Numeri che sono anche il frutto della collaborazione tra Saturno Guastalla e Boretto calcio: anche a Boretto, infatti, la scuola calcio è griffata Saturno.
“Ma senza la dedizione dei tanti volontari che operano dietro all’organizzazione del settore calcio non riusciremmo a sostenere questo carico di lavoro – dice Alessandri. Loro come lo staff tecnico sono il nostro segreto per il successo delle nostre attività: dagli autisti dei pulmini passando per chi cura i campi, fino al più giovane collaboratore tecnico, la squadra del settore Calcio Saturno è un’amalgama di competenza ed esperienza”.
Anche Rabbi fa eco al presidente: “Sì, il ringraziamento va a chi da trent’anni dedica tanto tempo e gratuitamente all’organizzazione della stagione. Figure storiche come Claudio Benetti e Aronne Bigliardi sono oramai diventati personaggi molto conosciuti e stimati nell’ambiente calcistico e anche dalle famiglie dei nostri ragazzi”.

Chi tuttavia rappresenta quotidianamente la società sui campi sono gli allenatori: “il segreto di una Scuola Calcio che funziona sono gli allenatori. Loro sono l’anima della Saturno. È grazie alla loro passione e al loro impegno che possiamo permetterci di vantare un settore così prolifero. Il nostro vero successo è vedere i ragazzi e le loro famiglie soddisfatti dell’attività. In questo devo ringraziare Manuele (Rabbi, ndr) che ha saputo trovare e motivare la nostra squadra di allenatori, tutti preparati e competenti”, afferma il presidente.
“Oggi come oggi fare calcio significa presentare persone qualificate che sappiano interagire con i bambini e con i ragazzi. Le famiglie, ossia chi ‘fruisce’ di questo servizio, si aspettano persone competenti nel gestire un gruppo piuttosto che nell’insegnamento delle regole. In ogni ambito è la professionalità che si distingue: anche in una Scuola Calcio, soprattutto se di paese, essere bravi e professionali è garanzia di successo”, conclude Rabbi.
La crescita dei ragazzi passa attraverso il rispetto delle regole per lavorare in armonia praticando lo sport che più piace e diverte. Già, perché senza divertimento non sarebbe sport.
E Attilio Soragna la pensava certamente così.

Matteo Daolio

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