Il Gruppo Agroalimentare di Unindustria Reggio Emilia ha organizzato nei giorni scorsi il convegno “Imprese agroalimentari: quali e quanti vantaggi si possono acquisire attraverso le certificazioni di qualità“.
Il focus – realizzato in partnership con Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e Unione Europea Assicuratori – ha preso in considerazione a trecentosessanta gradi il tema del rischio aziendale e quello della qualità e delle certificazioni, formulando esempi concreti di rischio, valutando i quesiti e le soluzioni ad esso collegati.
Nel corso del pomeriggio è stato affrontato il tema delle difese possibili nella lotta alla contraffazione, il ruolo del security manager, la reputazione aziendale, il rischio microbico, la valutazione del rischio da gestire internamente oppure da affidare a terzi, con una case history di eccellenza rappresentata dall’azienda reggiana Ferrarini.
La trattazione specifica di queste tematiche ha permesso di chiarire come le certificazioni possano aiutare le aziende ad accedere a nuovi mercati, a monitorare il processo, il prodotto e la gestione aziendale, e a creare un rapporto proattivo nei confronti di fornitori, distributori e consumatori. Da qui l’idea di creare un applicativo informatico – creato grazie al contributo e alle simulazioni svolte da una decina di aziende alimentari associate ad Unindustria – che, sulla base di un algoritmo sviluppato ad hoc, è in grado di qualificare l’approccio di un’impresa ai suoi rischi specifici.
Il punteggio finale infatti viene elaborato sulla base della valutazione dettagliata delle certificazioni volontarie e delle eventuali non conformità, ma anche di una serie di parametri legati a sicurezza, formazione del personale, manutenzione di impianti e infrastrutture e agli eventuali casi di recall dei prodotti.
“Sottoporsi a questo test significa qualificarsi rispetto ai competitor e agli stakeholder e porre le basi per una partnership trasparente, costruttiva e dunque realmente efficace con il mondo assicurativo – ha commentato Fausto Papa, Presidente del Gruppo Agroalimentare – Credo fortemente nel concetto di coscienza del rischio e della sicurezza come rielaborazione del vantaggio competitivo perché, come è stato giustamente detto e ripetuto, se un alimento non è sicuro, non è un alimento”.