Italia, è gelo demografico

Nel 2015 sono nati solo 488mila bambini e il tasso di fecondità è in calo

Nonostante i fiumi di inchiostro sulla famiglia, in Italia nel 2015 le nascite sono state 488mila (-15mila), nuovo minimo storico dall’Unità d’Italia dopo quello del 2014 (503mila). Il 2015 poi è stato il quinto anno consecutivo di riduzione della fecondità, giunta a 1,35 figli per donna, con un’età media delle madri al parto salita a 31,6 anni. I dati dell’Istat (19 febbraio 2016) sembrano impietosi e dovrebbero suscitare qualche risposta dalla politica che invece da mesi si occupa di un unico argomento.
Al 1° gennaio 2016 la popolazione in Italia è di 60 milioni 656mila residenti (-139mila unità). Gli stranieri sono 5 milioni 54mila e rappresentano l’8,3% della popolazione totale (+39mila unità). La popolazione di cittadinanza italiana è scesa a 55,6 milioni, con una perdita di 179mila residenti.
I decessi sono stati 653mila nel 2015 (+54mila). Il tasso di mortalità, pari al 10,7 per mille, è il più alto tra quelli misurati dal secondo dopoguerra. L’aumento di mortalità risulta concentrato nelle classi di età anziane e molto anziane (75-95 anni) e questo in parte è dovuto all’invecchiamento.
Gli ultrasessantacinquenni sono 13,4 milioni, il 22% del totale. In diminuzione risultano sia la popolazione in età attiva di 15-64 anni (39 milioni, il 64,3% del totale) sia quella fino a 14 anni di età (8,3 milioni, il 13,7%).

Leggi tutto l’articolo di Gabriele Soliani su La Libertà del 5 marzo

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