Una delegazione di 13 imprese di Unindustria Reggio Emilia si è recata in missione operativa a Theran, capitale dell’Iran. Gli imprenditori reggiani sono stati tra i primi interlocutori economici di questo importante paese islamico che vuole uscire dall’isolamento dopo che le sanzioni economiche e finanziarie internazionali – che dal 2006 erano state imposte in risposta al suo programma nucleare – sono state rimosse lo scorso 16 gennaio.
“L’iniziativa – spiega Paolo Bucchi, vicepresidente Unindustria Reggio Emilia, delegato all’Internazionalizzazione – ha avuto un feed back positivo da parte di tutti i partecipanti. Le aziende reggiane hanno partecipato ad un business seminary con più di 150 imprese iraniane interessate alla nostra delegazione, oltre ad aver preso parte a incontri b2b, visite istituzionali in Ambasciata e presso il Ministero dell’Industria e follow up nelle aziende iraniane maggiormente interessanti”.
“Il tessuto economico ed industriale di Reggio Emilia è di prim’ordine – ha confermato Pier Luigi D’Agata, segretario generale della Camera Bilaterale, che ha accompagnato la delegazione – Mercati come l’Iran vogliono qualità ed affidabilità. Sono caratteristiche che le imprese reggiane hanno, assieme ad una grande capacità imprenditoriale, spesso superiore alla media italiana. Con loro è quindi senz’altro possibile costruire un percorso di lungo periodo”.
Proprio in un’ottica di lungo periodo Unindustria Reggio Emilia presenterà come capofila a livello regionale un progetto sull’Iran anche per il 2016, per portare avanti ulteriori attività di consolidamento per le iniziative in essere, supporto al primo approccio al mercato e promozione delle nostre imprese su vari livelli in un’ottica di sistema integrato.
Queste le aziende reggiane che hanno preso parte alla missione: B.M.P. di Scandiano, Bertani e Comet di Reggio Emilia, Cormach e Teco di Correggio, Genmac di Gualtieri, Officine Iori di Albinea, Pramar di Boretto, Ptc di Rubiera, R.M.P.A. di Bagnolo, Rovatti A. & Figli Pompe di Fabbrico, Starpower di Guastalla e Cartiera di Ferrara.
Alcuni commenti delle aziende partecipanti alla missione operativa:
Marco Messori, export area manager di Starpower di Guastalla: “Abbiamo immediatamente accolto con grande entusiasmo questa iniziativa. La nostra impresa è particolarmente attenta al mercato estero e sempre pronta a sfruttare le occasioni dei paesi emergenti. L’impressione del Paese è stata sorprendente in senso positivo, c’è una grande voglia diffusa di intraprendere relazioni commerciali dopo otto anni di chiusura dei mercati. Abbiamo inoltre visitato la fiera agricola di Mashhad nell’est del paese, dove hanno partecipato numerose aziende italiane ed in particolare della nostra zona con il patrocinio ICE. Ritengo che il discorso fiere sia importante, ma ancora prematuro per il mercato interno.
L’iniziativa di Unindustria Reggio Emilia, con il supporto della camera di commercio Italo – Iraniana, è stato un evento più concreto e che ci ha permesso di incontrare numerose imprese tra le quali abbiamo riscontrato interesse reciproco con alcune di esse.
Nel frattempo abbiamo già avuto l’occasione di ospitare il titolare di una azienda visitata a Tehran, e di approfondire la possibilità di collaborazione, con buone prospettive per l’immediato futuro”.
Riccardo Marastoni, export area manager di Rovatti A. & Figli Pompe di Fabbrico: “Per la nostra azienda, leader nella produzione di pompe centrifughe per acqua, un paese come l’Iran è considerato molto interessante.
Bisogna far notare che, anche se diverse fonti definiscono il paese come “riaperto” al mondo occidentale, la situazione per alcuni aspetti va ancora presa “con le pinze”. I flussi bancari non sono stati completamente riallacciati ed alcune problematiche legate all’importazione restano, ma diciamo che tutti gli indicatori portano a farci pensare positivo nel medio periodo. L’aspetto negativo è che già da prima, ma anche dopo la missione in oggetto, questo importante Paese è stato “invaso” dai principali player internazionali che, come noi, vedono nell’Iran un’importante opportunità. Il tutto in un contesto generale dell’area molto complesso ed in stato di depressione. Ho notato con piacere un livello culturale molto elevato degli interlocutori incontrati, che facilita molto l’approccio commerciale e tecnico. Aver fatto parte di un pull di aziende reggiane partecipanti a questo progetto ci rende orgogliosi. Ringraziamo un’istituzione come Unindustria Reggio Emilia che ci rappresenta e che ci ha supportati anche in questa occasione”.