Beata Vergine di Guadalupe

La devozione del Papa per la Patrona del Messico e dell’America latina

Tutti sappiamo quanto sia grande la devozione mariana di papa Francesco: il suo primo atto pubblico, infatti, il giorno dopo l’elezione al Soglio Pontificio, è stato quello di recarsi a rendere omaggio alla Vergine Santissima nella Basilica di Santa Maria Maggiore, per affidare a Lei il suo pontificato.
Sempre, prima di ogni viaggio apostolico e poi al rientro, si reca a far visita alla Vergine Maria venerata con il titolo di “Salus Populi Romani”.
Nei giorni scorsi il Santo Padre, pellegrino in Messico, ha voluto iniziare il suo importante viaggio apostolico sotto il segno di Maria, facendo visita alla “sua” Madonna, la Beata Vergine di Guadalupe, patrona del Messico e di tutto il continente latino-americano. A Lei ha consacrato questo Anno giubilare della misericordia, perché Lei è Madre di Misericordia.

Vediamo di cogliere alcuni aspetti salienti di questa devozione che va ben oltre i confini geografici del Sud America.
1) è il Santuario mariano più visitato al mondo (circa 20 milioni di pellegrini ogni anno);
2) è la più antica apparizione della Madonna ufficialmente riconosciuta dalla Chiesa (1531);
3) il mantello del veggente, su cui è impressa l’immagine di Maria, possiede delle caratteristiche straordinarie che la Scienza non riesce a spiegare, tanto da essere definita la Sindone di Maria.

Tutto comincia il 9 dicembre 1531, quando l’indio Juan Diego, neoconvertito (è stato battezzato a 50 anni), si sta recando alla Chiesa francescana di Santiago. Quel giorno (è un sabato), giunto nei pressi del colle chiamato Tepeyac, sente un canto dolcissimo, si ferma e sulla sommità del colle appare una giovane Signora, dal vestito splendente come il sole che lo chiama per nome con dolcezza e gli dice di essere: “la perfetta sempre Vergine Maria, la Madre del verissimo ed unico Dio”.
La bella Signora lo invita a recarsi dal vescovo a riferirgli che desidera che Le si eriga una casetta sacra ai piedi del colle. Juan Diego obbedisce, si reca a Città del Messico e dopo una lunga attesa, viene ricevuto dal presule, che però non crede a quanto gli viene raccontato dal povero contadino.
La mattina seguente, domenica, Juan Diego torna dal vescovo e piangendo gli ripete la richiesta della Signora: il vescovo dopo averlo a lungo interrogato, chiede un segno.
Nel ritornare a casa l’indio incontra di nuovo la Vergine che gli promette di dargli un segno il giorno seguente.
Il lunedì mattina, però, il nostro indio non può andare all’incontro con la Signora a causa di una grave malattia dello zio, che lo prega di cercare un sacerdote per la sua confessione.

Leggi il testo integrale dell’articolo di Antonio Rossi su La Libertà del 27 febbraio

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