Migliori le previsioni per il 2016, con Pil in crescita dell’1,5%

E’ più basso del previsto, ma comunque in crescita, il saldo dell’economia reggiana per il 2015. Le previsioni macroeconomiche per la nostra provincia aggiornate a febbraio 2016, infatti, mostrano un rallentamento della crescita del Pil che avrebbe dovuto attestarsi, per il 2015, al +1,4%; secondo le ultime elaborazioni, invece, non dovrebbe andare oltre al +0,8%.

I primi segnali erano già emersi dagli andamenti, registrati in frenata nel terzo trimestre 2015, sia della produzione manifatturiera, cresciuta dell’1,1% dopo il +2,9% del trimestre precedente, che del fatturato, aumentato dello 0,2% dopo il +3,4% del periodo aprile-giugno 2015.

Le cose dovrebbero andare meglio nell’anno in corso. Per il 2016, infatti, il Pil provinciale, secondo l’analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia sugli “Scenari per le economie locali” elaborati da Prometeia, dovrebbe crescere dell’1,5% e rafforzarsi poi nel 2017 con un +1,9%.foto

Sono invece confermate le previsioni formulate per l’andamento dei consumi finali delle famiglie che, dopo l’incremento dell’1,2% osservato nel 2015, dovrebbero aumentare ulteriormente nel 2016 salendo al +2,1% per raggiungere il +3,1% nel 2017.

La crescita dei consumi dovrebbe essere supportata dal clima di fiducia delle famiglie, influenzato anche dal miglioramento del reddito disponibile, che nel 2016 dovrebbe aumentare del 2,9% e che per il 2017 si prospetta registri una crescita più robusta, indicata nel +3,4%.

Anche per l’impiego di lavoro nel processo produttivo, valutato in termini di unità di lavoro e quindi al netto della cassa integrazione guadagni, è confermata la leggera ripresa prevista nell’anno passato. La tendenza dovrebbe mantenersi anche per il 2016, durante il quale le unità di lavoro dovrebbero aumentare dello 0,9% per consolidarsi poi nell’anno successivo su una nuova crescita stimata attorno all’1%.

La notevole disomogeneità registrata nel 2015 dal trend dell’impiego di lavoro distinto per settore di attività economica – con forti crescite nell’industria (+5,3%) e altrettanto importanti flessioni nelle costruzioni (-3,5%) – si attenua sensibilmente nel corso del 2016.

La crescita rilevata dalle unità di lavoro dell’industria dovrebbe raggiungere l’1,3% per poi attestarsi al +0,7% nel 2017. Nel settore dei servizi, che ha risentito in misura minore della crisi negli anni scorsi, l’aumento dovrebbe risultare più contenuto nel 2016 (+0,9%), mentre il consolidarsi della ripresa dei consumi dovrebbe portare ad un ben più ampio incremento nel 2017 (+1,2%).

Le conseguenze della lunga crisi che si sono riflesse negativamente sull’impiego di lavoro nelle costruzioni fino al 2015, dovrebbero attenuarsi nell’anno in corso riportando finalmente il dato in territorio positivo. Nel 2016, infatti, con l’avvio della ripresa anche per questo settore – il valore aggiunto prodotto dalle costruzioni dovrebbe crescere del 2,4% – l’impiego di lavoro dovrebbe finalmente registrare un’inversione di tendenza salendo al +0,5% e raggiungere, nel 2017, il +1,3%.

Con il rafforzarsi della ripresa dell’attività, dovrebbe consolidarsi anche la crescita dell’occupazione che, per il 2016, è prevista in crescita dello 0,9%. Contemporaneamente dovrebbe gradualmente ridursi il tasso di disoccupazione che non dovrebbe superare, per l’anno in corso, il 6,4% per scendere al 5,6% nel 201