Accrescere la competitività, sviluppare prodotti e conoscenze complementari tra loro attuando una nuova forma di cooperazione e sinergia tra imprese, superare le difficoltà connesse alla ridotta dimensione aziendale: sono questi alcuni degli obiettivi che spingono gli imprenditori a mettersi in rete.
A circa cinque anni dalla costituzione della prima rete in Italia, la cultura delle aggregazioni fra imprese ha preso piede nella provincia di Reggio Emilia? Ad inizio 2016 sono 75 i contratti di collaborazione formalizzati da imprese reggiane, ai quali aderiscono, secondo l’analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio su dati Infocamere, 416 imprese, più del triplo rispetto a quelle rilevate alla fine del 2014 (erano 119).
Sono prevalentemente le società di capitale ad avvicinarsi a questo tipo di aggregazione che consente, fra l’altro, di aumentare la crescita dimensionale e rafforzare la posizione sui mercati nazionali e internazionali delle diverse imprese che la compongono, pur preservando l’autonomia giuridica ed operativa di ognuna. Delle 416 imprese coinvolte, il 68% appartiene ad un forma giuridica più strutturata, ma sono presenti anche le cooperative, che rappresentano il 19% del totale, le imprese individuali (il 6,5%), le società di persone (4%) e le “altre forme” (2,5%).
Imprese aderenti a contratti di rete formalizzati in provincia di Reggio Emilia
per forma giuridica – gennaio 2016
Forma giuridica | N. di soggetti |
Società di capitale | 283 |
Società di persone | 17 |
Imprese individuali | 27 |
Cooperative | 78 |
Altre forme | 11 |
Totale | 416 |
La ripartizione settoriale delle imprese che aderiscono a contratti di rete che comprendono anche le aziende della provincia di Reggio Emilia, mostra una prevalenza di attività dei servizi (il 44,5% delle 416 imprese totali) seguite a breve distanza dal comparto manifatturiero (38,5%); 56 aziende (il 13,5% del totale) appartengono alle costruzioni e le restanti si dividono fra agricoltura e public utilities.
In particolare, per quanto riguarda il terziario, un terzo delle 185 imprese appartiene ai servizi avanzati di supporto alle imprese e il 22% ad attività ad alto contenuto tecnologico; numerose sono inoltre le imprese che operano nell’ambito sanitario, socio-assistenziale e culturale.
Delle 160 imprese del settore manifatturiero, il 32% appartiene alla meccanica e mezzi di trasporto, il 22,5% all’elettronica ed un quinto alla lavorazione dei metalli. Ben rappresentano, all’interno del settore secondario, è anche il comparto delle costruzioni con 56 imprese.
L’approfondimento per diffusione territoriale delle aggregazioni che coinvolgono le imprese reggiane permette di osservare che quasi i due terzi dei contratti è stipulato fra imprese appartenenti ad una sola regione. Sono presenti comunque anche diffusioni maggiori: per 2 contratti, infatti, la diffusione sul territorio si estende a 7 regioni ciascuno e in un caso coinvolge 10 province e nell’altro 11. Il massimo della diffusione è raggiunto da un contratto che insiste su 11 regioni e 17 province.
Relativamente alla dimensione della rete, nella maggior parte dei casi (il 28% del totale) gli accordi fra imprese coinvolgono solo 3 imprese, anche se 20 contratti sono stipulati fra un numero di aziende maggiore di 5; per 2 contratti di rete sono addirittura 19 i soggetti coinvolti in ciascun accordo.