Giovàni, contadino esperto

Intenditore di vino e dei lavori da fare in campagna

Il freddo quell’anno arrivò prima del solito, tanto che, terminata la semina, si pensò bene di ripulire e sbiancare i muri della stalla per l’inizio anticipato delle veglie serali, insieme a qualche vicino di casa, che nelle campagne veniva chiamato “filôs”.
In una di quelle prime serate, non appena l’intera famiglia si ritrovò riunita in quel caldo ricovero, si sentì bussare al grande portone e tutti pensarono: “l’è Giovàni (Giovanni)”.
Giovàni era un parente di nostro padre, pure lui contadino, ed abitava a poche centinaia di metri da casa nostra. Di carattere mite, difficilmente alzava la voce, anche quando le cose non andavano per il verso giusto; sapeva controllarsi e riusciva a mantenere tranquillo chi tendeva ad agitarsi, figli compresi. Affrontava il lavoro con la calma di chi sa dove vuole arrivare e cosa vuole ottenere, senza pretendere oltre il lecito, accontentandosi anche di risultati inferiori alle attese.
Era sempre lui ad inaugurare “al filôs”, avendo cura di bussare prima di entrare nella stalla, come si trattasse di un ambiente di riguardo; così del resto lui la considerava, visto il suo particolare interesse per il bestiame.

Leggi tutto l’articolo di Giuliano Lusetti nella pagina Personaggi Pittoreschi su La Libertà del 28 novembre

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Giovàni