Il rendimento di grazie del Vescovo nella festosa assemblea a Guastalla

Nella Messa conferiti i ministeri a quattro seminaristi

Pur sofferente a causa della sciatalgia e nonostante abbia dovuto annullare o rimandare, su prescrizione medica, diversi impegni (a cominciare dal momento di festa che era stato preparato a Novellara per la serata stessa, poi cancellato), il vescovo Massimo Camisasca non ha voluto rinunciare a festeggiare il 4 novembre il suo 40° anniversario di sacerdozio. Lo ha fatto nella forma – e nella sostanza – di quel mistero “inesauribile” rappresentato dalla celebrazione eucaristica, che costituisce il fulcro – sono sue parole – e il cuore della vita di ogni presbitero, mistero “di nascondimento e assieme di presenza, di silenzio e di eloquenza”, mistero “di luce”.
Parlando all’assemblea che gremiva la chiesa dei Servi di Guastalla nella memoria di Carlo Borromeo, santo al quale don Massimo ha intitolato la Fraternità sacerdotale fondata trent’anni fa, il nostro Vescovo non ha nascosto la gioia di poter condividere anzitutto con il confratello nell’episcopato monsignor Adriano Caprioli questo importante passaggio della sua vita.

Continua a leggere tutto l’articolo di Matteo Gelmini su La Libertà del 14 novembre

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