Blitz delle Cicogne in Provincia

In seguito a una ‘soffiata’ proveniente da fonti attendibili, il Comitato Salviamo le Cicogne è venuto a conoscenza di una riunione riservata tra i dieci sindaci della montagna e l’assessore alla Sanità Sergio Venturi che doveva svolgersi ieri pomeriggio, alle 17, in Provincia a Reggio Emilia e che doveva vertere sul “futuro del Punto Nascite di Castelnovo né Monti”.

Dopo un’attenta riflessione, allertati anche alcuni giornalisti, le Cicogne hanno pensato di presentarsi davanti alla Provincia con degli striscioni e aspettare l’esito della riunione, per porre delle domande e avere alcune delucidazioni. Si sono quindi mobilitate, facendosi trovare davanti a Palazzo Allende, dove hanno aspettato per alcune ore l’uscita dei partecipanti alla riunione, a cui loro, nonostante l’impegno per il mantenimento del Punto Nascite in questi mesi, non sono state invitate.

“Secondo noi queste riunioni dovrebbero essere pubbliche – spiega la presidente del Comitato, Elisabetta Paroli –, nel senso che la cittadinanza dovrebbe sapere che vengono fatte e dove si tengono, e sapere quasi in tempo reale cosa vi viene discusso. Quando abbiamo partecipato alla creazione del documento unitario, ci era stato detto che saremmo state invitate ai tavoli di lavoro. Invece non eravamo state neppure informate del fatto che ci sarebbe stata questa riunione. Ci sembra un comportamento poco chiaro e poco corretto nei confronti della cittadinanza per cui lavorano”.

Cicogne-in-Provincia

I sindaci sono rimasti molto stupiti della presenza del Comitato e dei giornalisti al termine di quell’incontro che hanno definito “riservato”. Alcuni di loro si sono persino arrabbiati molto e, infastiditi dalle domande, si sono rifiutati di rispondere. Dall’assessore Venturi, che è fuggito in auto, nonostante avesse visto lo striscione e la gente lì ad attenderlo in un chiaro invito a fermarsi a parlare, al direttore sanitario del Sant’Anna, Fausto Nicolini, che se n’è andato assieme alla direttrice del Santa Maria, Antonella Messori, senza rilasciare alcuna dichiarazione, dal sindaco Enrico Bini, che ha detto che sarebbe stato reso noto tutto subito tramite un comunicato il giorno dopo, al sindaco di Ligonchio, Pregreffi, a cui è stata strappata qualche vaga informazione, rincorso dalla stampa. Gli unici che non sembravano infastiditi dalla presenza del Comitato sono stati il sindaco di Vetto, Fabio Ruffini, e il sindaco di Toano, Vincenzo Volpi, che si sono fermati a parlare con tranquillità, pur non svelando i particolari dell’incontro. Alcuni sindaci, sono tornati indietro e sono usciti molto dopo, riuscendo così ad evitare il faccia a faccia con il Comitato e i giornalisti.

Da quel poco che si è riuscito a estrapolare, è emerso che “adesso il Punto Nascite non chiude”, ma verrà istituita una commissione di tecnici che valuterà la situazione di sicurezza del Punto Nascite e l’ospedale “verrà potenziato”. Alla domanda in che modo, nessuno ha rilasciato dichiarazioni. “Noi speriamo che esca un comunicato dettagliato sulla riunione – proseguono le Cicogne – , e ci domandiamo poi ‘Se noi non fossimo andate, la cittadinanza avrebbe saputo di questa riunione?”.

Appena saputo che le Cicogne erano davanti alla Provincia, il consigliere comunale di Reggio Emilia, Cinzia Rubertelli, le ha raggiunte per mostrare la sua solidarietà alla causa e ha dichiarato: “Non sapevo niente, ho spauto che c’era un gruppo delle Cicogne qua, ero in centro, sono passata volentieri per sostenere questo ulteriore impegno di questo gruppo di cittadini che si sta spendendo in maniera energica a difesa di un servizio fondamentale per la nostra montagna.  È davvero apprezzabile che i cittadini dedichino tanto impegno, forza e determinazione a difesa di un servizio per tutti. Sinceramente sono molto stupita del comportamento delle persone riunite stasera. In un momento come questo dove dovremmo sforzarci tutti di ricostruire un rapporto di fiducia tra i cittadini e le istituzioni, credo che un confronto non si neghi a nessuno, soprattutto a persone come quelle di questo gruppo che si stanno davvero impegnando, anche nel confronto e nell’ascolto”.

Il Comitato Salviamo Le Cicogne