La donna che affitta il proprio corpo per la gravidanza non è un «contenitore» neutro
La comunicazione tra la madre e il bambino nel grembo è conosciuta e verificata da anni. Una comunicazione psicologica, emozionale e cellulare. Dalla madre al bambino e dal bambino alla madre. Si sono trovate cellule staminali del bambino nel fegato della madre, così come una madre diabetica riceve l’insulina prodotta dal pancreas del suo bambino in grembo e cellule del sistema immunitario della madre sono presenti nel bambino…
Questo ovviamente succede anche se l’ovulo è di un’altra donna o il seme di un altro uomo.
Ora si è scoperto che la gravidanza provoca mutamenti genetici nel bambino e questo anche nel caso di fecondazione eterologa con gravidanza surrogata, cioè “utero in affitto” (che viene definita con il “dolce” termine di gestazione per altri o GPA). Lo studio è pubblicato su Development da Felipe Vilella e Carlos Simòn, due ricercatori della Fondazione Ivi.
Vi si dimostra che una futura madre è in grado di modificare il genoma del figlio anche quando l’ovulo è di un’altra donna. Il fattore che veicola la modifica è l’endometrio uterino.
Leggi tutto l’articolo di Gabriele Soliani su La Libertà del 17 ottobre
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