In preparazione alla Scuola di formazione civica (16 ottobre alle 21 in Battistero)
La società civile si trova oggi all’interno di un complesso processo culturale che mostra la fine di un’epoca e l’incertezza per la nuova che emerge all’orizzonte: da qui nascono nuovi problemi e nuove sfide per i cristiani in politica. Infatti, mentre non si può abdicare alla partecipazione alla vita politica, si deve fare i conti con orientamenti culturali ambigui che spingono a condividere veli di indifferenza o addirittura a compiere scelte moralmente discutibili o inaccettabili. L’impegno politico dei cristiani è tuttavia una dimensione della vita di fede che ha assunto un valore importante nel Magistero della Chiesa post-conciliare e che trova eco anche nel Magistero di papa Francesco, in particolare nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium: “La politica, tanto denigrata, è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose della carità, perché cerca il bene comune. Dobbiamo convincerci che la carità «è il principio non solo delle micro-relazioni: rapporti amicali, familiari, di piccolo gruppo, ma anche delle macro-relazioni: rapporti sociali, economici, politici» (cfr. Caritas in veritate, 2). Prego il Signore che ci regali più politici che abbiano davvero a cuore la società, il popolo, la vita dei poveri!” (EG, 205).
Leggi tutto l’articolo di Azio Barani su La Libertà del 17 ottobre.
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