“Fuoriuscite!” A Gualtieri con il Zazous Quintet

Domenica 20 settembre alle 21 davanti al sagrato della chiesa di S.Andrea in Piazza Cavallotti si terrà il terzo dei quattro appuntamenti di Fuoriuscite! una rassegna ad ingresso gratuito nata dalla collaborazione tra Pro Loco e Teatro Sociale di Gualtieri, promossa con il patrocinio del Comune di Gualtieri e con il sostegno di Banco Emiliano e Tecnogas.

Fuoriuscite! rappresenta una delle azioni trasversali che il Teatro Sociale, nella cornice di Politeama Festival, mette in atto per avvicinare nuovo pubblico alla cultura musicale e teatrale.

Alla domanda “Di cosa si tratta? Cos’è il fenomeno Fuoriuscite!?” l’Associazione ironicamente risponde dandone una duplice definizione enciclopedica: “Fuoriuscite! [fuo-ri-u-scì-te!] 1 sost. femm. plur. incursioni per il paese, azioni di musicisti contrabbandieri che escono dalla cornice dei luoghi istituzionalmente deputati al loro esibirsi per far risuonare vie, cortili, sagrati e piazze. 2 verb. imp. pres. caloroso invito alla cittadinanza a uscire di casa, a riversarsi nelle strade e a riappropriarsi dei magnifici luoghi che ci circondano” (Dizionario Devoto-Oli). E prosegue: “Fuoriuscite! fenomeno artistico localizzato si presenta con particolare intensità nel periodo estivo nel borgo rinascimentale di Gualtieri. Il nume tutelare degli artisti raminghi che partecipano di questo inconsueto fenomeno è il pifferaio di Hameiln: alla azione invincibile e tentatoria del pifferaio dei Grimm essi si ispirano per trascinare il pubblico lontano… lontanissimo” (Enciclopedia Treccani).

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Zazous Quintet

 

Gli Zazous Quintet caricano i propri bagagli sul carrozzone ed insieme iniziano un viaggio al ritmo di sfrenate alchimie gypsy-jazz in cantine buie e fumose, passando tra le note malinconiche e trasognate di valzer musette. Suoni, melodie, parole.. un omaggio a ritmo di swing ispirato al caleidoscopico universo musicale Manouche.

Il progetto Zazous Quintet nasce dalla volontà di riportare alla luce i più classici brani Manouche, ovvero quella musica creata dal felice incontro tra il variopinto mondo musicale tzigano e il linguaggio sensuale del jazz. Uno stile che nacque dai caravan degli zingari di etnìa Manouche e che salì alla ribalta in gran parte del mondo. Il chitarrista Django Reinhardt ne fu l’inventore e caposcuola.

Proprio con l’intenzione di omaggiare il grande chitarrista gitano inizia l’avventura degli Zazous, che non tralasciano però una rilettura in chiave decisamente gipsy di alcuni tra i più celebri brani standard, oltre a loro composizioni originali. Elisabetta “Betty” Vezzani si unisce a loro per arricchire il progetto di brani cantati tratti dal repertorio della canzone francese (Piaf, Dalida, Trenet, Gainsbourg,…).

Zazous