Crescono le imprese femminili, ma la percentuale resta bassa

Sono cresciute di 40 unità nei primi sei mesi del 2015 e hanno raggiunto quota 9.690 le imprese femminili della provincia di Reggio Emilia.
Pur registrando una lieve crescita nel primo semestre dell’anno (+0,4%), le imprese che possono vantare una donna al vertice o un partecipazione femminile maggioritaria, però, rappresentano ancora una quota contenuta nel panorama imprenditoriale reggiano.

La provincia di Reggio Emilia, secondo l’analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio, si colloca infatti al terz’ultimo posto della graduatoria per tasso di femminilizzazione delle province italiane, precedendo solo  Monza e Brianza e Milano.
Sono solo 17 su 100 le imprese femminili reggiane, contro una componente imprenditoriale femminile nazionale di quasi il 22%, con punte che superano il 30% in province come Benevento e Avellino.
In molti settori di attività economica, tuttavia, la partecipazione femminile è ben più alta: supera il 50% delle imprese della provincia di Reggio Emilia che operano nelle altre attività dei servizi, in particolare quelli legati alla persona. donna al lavoro nella sua azienda

La vocazione all’accoglienza e alla cura, così tipica dell’universo femminile, si riflette anche in altri settori ad alto tasso di partecipazione delle donne d’impresa, come la sanità e l’assistenza sociale, in cui il tasso di femminilizzazione del tessuto produttivo provinciale segna valori superiori ad un terzo dell’intero settore; nel caso dei servizi di assistenza sociale sia residenziale che non residenziale supera addirittura il 40%.

La presenza femminile è superiore al 30% nell’attività di gestione di alloggi (50 imprese femminili su 161 totali), in particolare strutture non alberghiere come bed and breakfast, alloggi per le vacanze, ostelli e rifugi montani, e sfiora un terzo nel settore della ristorazione (914 su 3.063).

La forte presenza femminile, però, non si limita solo ai servizi alla persona. Le donne reggiane trovano spazio anche in tutte quelle attività di supporto alle imprese come le attività legali e di contabilità, settore nel quale un’impresa su quattro è gestita da donne, oppure in attività professionali, scientifiche e tecniche come design di moda o disegnatori grafici, traduzione ed interpretariato, pubblicità e ricerche di mercato o finanziarie e assicurative, nelle quali la presenza femminile raggiunge circa il 20% del totale.

Sono inoltre 2.510 le imprese del commercio che possono vantare la presenza di una donna al timone, il 22,5% del totale aziende del settore; percentuale leggermente inferiore e pari al 21,2% le imprese femminili in agricoltura.