In Uzbekistan, incontro al piccolo gregge

Un gruppo di 43 pellegrini reggiani dal 12 al 20 giugno ha partecipato al tour dell’Uzbekistan, partendo dalla capitale Tashkent per Urgench e Khiva, la più antica e meglio conservata cittadina sulla “Via della seta”, per poi spostarsi a Bukhara, infine a Samarcanda prima del ritorno ancora via Tashkent. A guidare il viaggio monsignor Gianfranco Gazzotti, che trent’anni or sono era già passato da questi luoghi incantevoli dell’Asia Centrale, quando l’Uzbekistan era una repubblica dell’Urss. Per questa spedizione il sacerdote aveva preparato un libretto didattico, con annotazioni storiche, ad esempio sul mistero di Tamerlano, ed un utile confronto tra Islamismo e Cristianesimo compiuto accostando testi del Corano e della Bibbia, sottolineando due parole che ancora fanno differenza (e divisione) tra le due religioni, ossia rivelazione e elaborazione.
Tante le madrase (scuole islamiche) visitate, in un Paese al 95% musulmano, insieme a moschee e mausolei; ma oltre che dalle meraviglie architettoniche i pellegrini sono rimasti colpiti dall’accoglienza ricevuta dal popolo di Dio.

Leggi tutto l’articolo di Edoardo Tincani su La Libertà del 4 luglio 2015

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