Consegnati gli attestati di “Mamme a scuola”

Si è conclusa da poco l’edizione 2015 di Mamme a scuola, progetto realizzato a partire dal 2009 dal Comune di Reggio Emilia (Servizio Politiche per l’integrazione, l’inclusione, la convivenza) al fine di promuovere percorsi di formazione linguistica delle mamme di origine non italiana.

La consegna degli attestati di partecipazione alle circa 40 allieve è avvenuta venerdì 5 giugno, nella Sala rossa del Municipio di Reggio Emilia alla presenza dell’assessore alla Città InternazionaleMamme-a-scuola---consegna-attestati-(5.6.15)-2 Serena Foracchia e di Laura Salsi, presidente Filef, in rappresentanza della rete “Diritto di Parola”.

L’obiettivo del progetto Mamme a scuola, ribadito dall’assessore Foracchia durante il suo intervento, è di promuovere l’apprendimento della nostra lingua per le donne di origine non italiana.

“La lingua – ha sottolineato l’assessore Foracchia – è importante per esercitare il diritto di cittadinanza. Dopo aver appreso la lingua italiana, le donne possono iniziare a comunicare, a trasmettere la loro storia e cultura, abbassando o annullando la diffidenza e la paura che anche a Reggio Emilia talvolta esiste nei confronti di chi proviene da altri Paesi”.

Le 40 mamme sono state accompagnate per un intero anno scolastico da dodici volontarie italiane, ma anche di altra origine: Lilia Valentini, Miria Fontanesi, Manuela Miari, Concetta Granirei, Patrizia Rossi, Mirca Davoli, Carla Colla, Paleria Rovvo, Gina Trezza, Mariam Ouhiya accomunate da un buon livello linguistico e da una particolare propensione all’insegnamento e all’interazione interculturale. Flavia Avesani ha svolto il coordinamento delle attività.

Le allieve – provenienti da Albania, Cina, Marocco, Ghana, India, Sri Lanka, Moldavia, Nigeria, Perù, Tunisia, Ucraina – oltre ad apprendere la lingua italiana hanno potuto conoscere meglio la città, comprendere meglio il funzionamento dei servizi offerti sul territorio e stabilire relazioni importanti con le docenti volontarie.

Infatti oltre agli obiettivi dell’apprendimento delle basi della lingua italiana, il corso vuole favorire lo scambio culturale e l’integrazione di culture diverse. Spesso infatti nascono amicizie tra le mamme e anche con le volontarie. Non è raro che accanto alle attività di insegnamento, vengano fatte anche piccole gare di cucina o condivisione di “merende etniche”, oppure altri momenti di scambio interculturale.

Le volontarie – casalinghe, pensionate, studentesse universitarie – hanno dedicato parte del loro tempo (dalle 2 alle 4 ore settimanali) ad un’attività di insegnamento di base dell’italiano e di aiuto alle mamme nella gestione dei bambini piccoli. I corsi si sono svolti in due sedi: la sala Zavattini di Pieve Modolena e la ‘Palestrina’ di via Fenulli, offrendo una distribuzione territoriale che ha notevolmente favorito la frequenza delle donne con i bambini più piccoli.

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