I Comuni emiliano-romagnoli ora sono più forti nel contrasto al gioco d’azzardo declinato nelle sue diverse e sempre più diffuse forme. Seguendo le istanze del Comune di Reggio Emilia, la Regione Emilia-Romagna ha infatti approvato di recente una legge che modifica sensibilmente il quadro normativo urbanistico-edilizio in relazione alle concessioni per sale gioco.
Analogamente a quanto fatto a livello comunale a Reggio Emilia, si è provveduto a introdurre, a livello regionale, una disciplina edilizia volta a consentire un più rigoroso controllo da parte delle strutture comunali dei processi di nuova costruzione, di trasformazione dei locali ed esercizi commerciali esistenti in queste strutture, indipendentemente dal fatto che tale cambiamento avvenga con o senza opere edilizie.
Questo in sostanza rafforza gli strumenti di controllo e intervento a disposizione dei Comuni, nei casi di inadempimento da parte dei responsabili degli abusi, prevedendo il ripristino o l’eventuale demolizione delle opere realizzate in difformità alle norme urbanistiche ed edilizie.
La decisione è maturata a seguito della presentazione, da parte del Comune di Reggio Emilia e degli altri Comuni della provincia, di una richiesta al presidente della Regione Emilia-Romagna, per un intervento legislativo che rafforzasse gli strumenti a disposizione dei Comuni (leggi regionali numero 23 del 2004 e numero 5 del 2013), per la repressione degli abusi edilizi, la corretta localizzazione delle sale da gioco e le dotazioni territoriali richieste.
La risposta della Regione è stata appunto la riforma della normativa, in una direzione di maggiore solidità e incisività in favore dell’azione dei Comuni.
In base alla norma regionale, dell’aprile scorso, ora un Comune può, nell’ambito dei propri compiti di vigilanza e controllo del territorio, provvedere a sanzionare i soggetti responsabili degli abusi ordinando la demolizione o la rimozione delle opere abusive, ed intervenendo, in sostituzione dei responsabili degli abusi stessi, in caso di inadempimento e a spese degli stessi autori degli abusi.
La nuova disposizione infatti fa sì che le attività di sale gioco possano essere svolte unicamente in conformità alle previsioni del piano urbanistico comunale. Si esclude quindi la regolarizzazione degli abusi con il pagamento di una somma di denaro a titolo di sanzione pecuniaria, sostitutiva della remissione in pristino.
Infine, considerata la rilevanza, in questa fase, del fenomeno dell’apertura anche abusiva di locali sale gioco che le Amministrazioni si trovano a fronteggiare, si stabilisce che queste speciali disposizioni edilizie trovino applicazione anche per i procedimenti in corso. Con la medesima norma regionale, la disciplina speciale è stata estesa nel campo edilizio ad attività simili alle sale da gioco in senso stretto, ed in particolare a quei locali, denominati e organizzati in vari modi, che svolgono la raccolta e trasmissione in via telematica di scommesse e giochi d’azzardo, su internet o all’estero.
Nel caso del Comune di Reggio, permangono infine gli ulteriori vincoli introdotti con la recente variante al Piano strutturale comunale (Psc), che demanda alla programmazione del Piano operativo comunale (Poc), ovvero all’approvazione del Consiglio comunale, la decisione sull’insediamento di nuove attività ludico-ricreative con problematiche d’impatto. In tal modo si è ulteriormente sviluppato quanto già fatto nel 2013 con la variante al Regolamento edilizio, che prevedeva la possibilità di insediamento di tali strutture esclusivamente in ambito produttivo, quindi lontano da funzioni sensibili quali residenze, servizi scolastici e di quartiere.