Lino Zani racconta Karol

Da La Libertà del 25 aprile 2015

Mercoledi 29 aprile alle ore 21, presso l’Oratorio “Giovanni Paolo II” di Salvaterra sarà ospite Lino Zani – conduttore di “Linea Bianca” su Raiuno, maestro di sci e alpinista, amico di papa Wojtyla – per ripercorrere i momenti e gli episodi più significativi dell’amicizia profonda che lo legava al papa santo.
Che Giovanni Paolo II amasse la montagna e s’identificasse appieno con la pace di quel mondo è risaputo. Non molti invece sanno che Lino Zani è stato testimone oculare del suo eccezionale rapporto con quella parte del creato, dapprima suo accompagnatore sugli sci, poi a poco a poco negli anni suo compagno di ‘fughe’ verso le cime. Una vita, la sua, dedicata alle cime dell’Adamello, che più di vent’anni fa appunto gli hanno riservato una sorpresa davvero speciale. Era il 1984 quando atterrò per la prima volta alla Lobbia Alta l’elicottero di Giovanni Paolo II. Il Santo Padre, accompagnato dal presidente Sandro Pertini, veniva in visita al suo rifugio, suggeritogli dal segretario e amico Stanislaw Dziwisz.

LinoZani
Lino Zani

A quell’incontro e a quelli successivi con il Papa sono stati dedicati un libro (uscito ormai quattro anni fa: “Era santo, era uomo”, Mondadori) e una fiction sulla Rai (“Non avere paura”, con Giorgio Pasotti).
Lino Zani per ogni angolo di quelle cime ha un pensiero: “Là ricordo di aver visto il Papa pregare con un’intensità unica. Si fermò vicino a un sasso e stette lì per un’ora. Quando tornò aveva una faccia letteralmente luminosa. Diceva di sentirsi molto libero in alta montagna, mentre i palazzi romani gli stavano un po’ stretti”… Racconti inediti confinati in un silenzio osservato per anni, che dopo un avvenimento come la beatificazione del 2011 (e poi la canonizzazione del 2014), Zani si è sentito di poter sciogliere, per condividere con quante più persone possibili, consapevole della grazia di aver accompagnato il Papa nei suoi momenti di maggiore libertà. Un testimone privilegiato del lato più contemplativo, intimo e privato di san Giovanni Paolo II.

Paolo Debbi