L’associazione PER TE donne insieme contro la violenza organizza, in occasione della giornata internazionale della donna uno spettacolo teatrale “IL SORRISO DI ELETTRA”, Storie di donne in lotta con la Mafia con Maria Antonietta Centoducati e Gianni Binelli, attori e il M aestro Ovidio Bigi al pianoforte.
Lo spettacolo ha luogo domenica 15 marzo ore 17 presso il teatro di Bismantova a Castelnuovo Monti.
Lo spettacolo si snoda in una serie di sei monologhi/testimonianza, un reportage aspro delicato e struggente. L’attrice Antonietta Centoducati ha selezionato significative storie di donne che, per vari motivi di legame famigliare e sentimentale, sono vissute all’ombra della terribile piovra che si chiama Mafia, hanno respirato una violenza terribile, hanno respirato l’odore della paura e – soprattutto- hanno subito.
Donne con storie tutte da ascoltare e da scoprire in un fluire di testimonianze molto coinvolgenti. Ed ecco allora che sulla scena sfilano Giusy Vitale, attualmente collaboratrice di giustizia, sua sorella Antonina-Nina-Vitale, la sorella debole, la remissiva che ha subito e ha sacrificato gran parte della sua vita ai fratelli e alla famiglia. Margherita Petralia, moglie di Gaspare Sugamiele, padrino di Paceco, patria della mafia più spietata e sanguinaria della Sicilia occidentale che ha consegnato il suo diario con annotate tutte le malefatte del marito e dei suoi amici ai carabinieri mandandoli in galera. Piera Aiello, cognata di Rita Atria, ragazza coraggiosa, le ammazzano il marito e lei per tutta risposta spedisce tutti in carcere con tanti ringraziamenti, va fare la pentita, collabora con la giustizia ed è fermamente convinta che sia la cosa giusta. Rita Atria, sorella di Nicola, giovane boss dello spaccio, diciassettenne collaboratrice di Borsellino, lucida e intensa nelle sue riflessioni e disperatamente suicida dopo la strage di Via d’Amelio… E infine Elettra, di lei si conosce soltanto il suo nome e la sua età:14 anni e un nome che evoca il grande mito greco di Euripide. Elettra, per amore, si è fatta uccidere al posto del suo giovane “dio”, uno dei tanti “carusi” disposti ad ammazzare per avere un posto in alto nella piramide della mafia che conta, la notizia era comparsa con un piccolo trafiletto sul quotidiano nazionale. Di lei è rimasto il ricordo del suo sorriso…un sorriso di bimba che amava la vita.
