Religione e multiculturalità: conferenza internazionale a Oslo

Una conferenza internazionale, il cui principale obiettivo sarà quello di presentare pubblicamente i risultati del progetto CULTA – “Religione e multiculturalità: percorsi educativi e di dialogo interculturale al servizio delle parrocchie e delle comunità locali”, si terrà a Oslo, in Norvegia, il 9 e 10 settembre prossimi presso l’Istituto norvegese di Teologia – MF.
La conferenza è l’ultima iniziativa pubblica prevista dal progetto prima dell’incontro finale che si terrà nei giorni successivi, sempre nella capitale norvegese, e che vedrà i vari partner dell’iniziativa concludere ufficialmente il progetto.
La conferenza prevede la partecipazione di esperti e ministri di culto (sacerdoti, pope, pastori e pastore, diaconi e diaconesse, monaci e monache) di diversi paesi europei e di diverse confessioni cristiane, per favorire un confronto aperto e franco sul loro ruolo nei processi di sviluppo delle comunità locali e parrocchiali e per prevenire ogni forma di conflitto legato alla presenza di soggetti di origine, cultura e confessione diverse da quelle maggioritarie presenti nelle comunità locali. Religiosi ed esperti provenienti da Norvegia, Estonia, Paesi Bassi, Romania, Bulgaria e Italia si incontreranno in rappresentanza delle
maggiori confessioni cristiane: cattolica, ortodossa, evangelico-luterana e riformata.

Della nostra regione saranno presenti Don Ezio Molinari della Diocesi di Piacenza, il Diacono Giuseppe Piacentini della Diocesi di Reggio Emilia e il Diacono Giuseppe Bovina e la moglie della Diocesi di Bologna, accompagnati da Carla Cavallini del Centro d’informazione EUROPE DIRECT – Emilia dell’Unione europea, ente promotore dell’iniziativa.
L’evento a Oslo è organizzato dalla Facoltà di Teologia norvegese (MF) e si articolerà su due giornate di dialogo e confronto tra i rappresentanti delle diverse confessioni cristiane sulle nuove sfide che una società sempre più multietnica e multiconfessionale ci pone, e purtroppo l’attuale scenario internazionale di guerra e tensione ne è spesso una riprova.
In occasione dell’evento i partner potranno presentare ai partecipanti e all’opinione pubblica norvegese nel dettaglio i risultati dell’intero progetto. Durante la conferenza sarà inoltre proposto un approccio strutturato per la formazione dei rappresentati delle diverse confessioni cristiane nell’ambito dell’educazione non-formale e verrà lanciata una campagna di sensibilizzazione sul rapporto tra religione e multiculturalità che si svilupperà nei mesi a venire.
La conferenza internazionale è da considerarsi uno dei risultati più importanti del progetto multilaterale (CULTA), cofinanziato dal programma Lifelong Learning Programme – Grundtvig
dell’Unione europea.
Maggiori informazioni su www.cultaproject.eu.

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Chiesa, Stato, società e migrazioni in Norvegia

Situata nella parte più settentrionale dell’Europa e con una coscienza molto nazionalista e patriottica, la Norvegia cominciò a essere concepita dalla maggior parte dei suoi abitanti come diversa e separata dagli altri paesi e dal mondo esterno. Ad ogni modo, la storia della Norvegia, non può essere ridotta a un racconto unidimensionale caratterizzato solo da isolamento, unità e omogeneità. Infatti per cinque degli ultimi sei secoli la Norvegia è stata politicamente integrata con Danimarca e Svezia. Il commercio internazionale, i trasporti marittimi e un buon numero di missionari norvegesi all’estero contribuiscono oggi a creare l’immagine di una Norvegia ben inserita nel contesto internazionale. Il fenomeno delle migrazioni non è argomento nuovo in Norvegia. Migliaia di norvegesi emigrarono negli Stati Uniti d’America nel 19esimo secolo, mentre nel periodo che seguì la Seconda Guerra Mondiale, il flusso migratorio maggiore fu quello opposto. Il mosaico religioso, culturale ed etnico della società norvegese sta dunque cambiando. Il crescente pluralismo culturale e religioso viene espresso ad esempio nell’aumento delle organizzazioni di immigrati e delle comunità religiose. Si stima che circa il 60 % degli immigrati non occidentali abbia un’identità cristiana, ma l’identità musulmana di molti altri immigrati è più palesata all’interno della società e sembra sollevare molto di più l’opinione pubblica.
La Chiesa di Norvegia – Evangelica Luterana – è una Chiesa di maggioranza e domina il panorama religioso norvegese. Dalla Riforma del 1536, ha rappresentato e proclamato la cristianità luterana nella società norvegese e ha creato forti legami sia con il popolo che con lo Stato. Per molti secoli e fino al 2012 è stata la Chiesa di Stato, nella quale i pastori erano impiegati statali e i vescovi nominati dal Ministero degli affari pubblici. Dato che si trattava di una Chiesa nazionale del popolo norvegese la grande maggioranza della popolazione ne è stata parte e anche oggi, il numero dei fedeli permane relativamente elevato (circa il 75%).
Da quando nel 1845 ottenne il permesso di essere presente in Norvegia, la Chiesa Cattolica ha sempre accolto immigrati Cattolici provenienti da altre paesi. La Chiesa Cattolica sta crescendo rapidamente in Norvegia ed è recentemente divenuta la seconda comunità di fedeli in ordine di grandezza grazie al fenomeno dell’immigrazione.