Assegnato al vescovo Massimo Camisasca, a Pontremoli, il Premio letterario “Penna dello Spirito” 2014

È  monsignor Massimo Camisasca, vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, con il suo libro “Dentro le cose, verso il mistero. La mia vita come un albero”, il vincitore della nona edizione del Premio letterario “Penna dello Spirito”, iniziativa promossa dalla Biblioteca Nazionale “Junipero Serra” con sede presso il Seminario vescovile di Pontremoli (Massa Carrara).

La premiazione si è svolta nel pomeriggio di sabato 14 giugno 2014 nel Salone del Vescovado di Pontremoli, alla presenza del presidente del Serra Club International Antonio Ciacci, del direttore della Biblioteca Patrizia Rossi e dell’assessore Manuel Buttini in rappresentanza dell’Amministrazione comunale.

Il Premio “Penna dello Spirito” è stato istituito nel 2006 in parallelo alla costituzione della Biblioteca “J. Serra”. La prima edizione è stata attribuita alla memoria di san Giovanni Paolo II, mentre le successive sono state riconosciute a papa Benedetto XVI, Massimo Introvigne, monsignor Rino Fisichella, Magdi Cristiano Allam, Vittorino Andreoli, Antonio Socci e Andrea Tornielli.

Monsignor Massimo Camisasca – che al suo arrivo nella cittadina toscana è stato accolto calorosamente dal vescovo di Massa Carrara e Pontremoli Giovanni Santucci -, nella conferenza pomeridiana in Vescovado, davanti a un vivace pubblico, si è dichiarato in piena sintonia con l’attività del Serra Club International, che ha come scopo principale l’incoraggiamento e il sostegno alle vocazioni presbiterali, avendo egli dedicato trent’anni della sua vita alla formazione di sacerdoti, prima come superiore della Fraternità San Carlo e poi come vescovo.

Il libro “Dentro le cose, verso il mistero” (Bur Rizzoli, 2012, 154 pagine), con la prefazione di Aldo Cazzullo, è un viaggio interiore che passa attraverso le espressioni della creatività umana, la bellezza e l’armonia del creato. La prima parte è dedicata alle Radici: la natura, la parola, il volto, il silenzio; la seconda, intitolata Rami, presenta le passioni dell’autore per la storia, la filosofia, l’arte e la Sacra Scrittura. Nella terza parte, Fiori, Camisasca riflette su paternità, lavoro e sul rapporto tra dolore e amore.