Partiamo dalla notizia, perché l’evento, patrocinato dalla Diocesi reggiano-guastallese e inserito nella fortunata rassegna “Soli Deo Gloria” curata dal maestro Renato Negri, c’è tutto: sabato 24 maggio, alle 21, nella Cattedrale di Reggio Emilia il Coro della Diocesi di Roma – una cinquantina di elementi diretti da monsignor Marco Frisina – si esibirà nel concerto “La vera gioia”.
Tra i molti appuntamenti ecclesiali animati da questo Coro negli ultimi anni si ricorda la partecipazione alle liturgie del Grande Giubileo 2000, la beatificazione di Madre Teresa di Calcutta nel 2003, l’animazione della preghiera nella basilica di San Pietro durante i memorabili giorni di pellegrinaggio per l’estremo saluto a Giovanni Paolo II, fino alle celebrazioni in occasione della sua Beatificazione, nel 2011, e Canonizzazione, il 27 aprile scorso.
L’ingresso alla serata del 24 maggio è libero, anche se chi vorrà potrà lasciare una più che gradita offerta per l’associazione Fhm (Family Home Movement) Italia, con lo scopo di contribuire alla costruzione dell’Ospedale pediatrico in Sierra Leone.
[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]E[/dropcap] potremmo anche fermarci qui, se non fosse che – come ogni tanto succede nella vita, allorché da piccole situazioni nascono grandi imprese – l’iniziativa ha un prologo che merita di essere conosciuto. Ce lo racconta direttamente il principale promotore, Luca Lusetti, libero professionista consulente di Confagricoltura e privati quanto a lavoro, e nel tempo libero educatore-perno nella parrocchia cittadina dello Spirito Santo, oltre che co-fondatore di Fhm Italia onlus.
“Il concerto – spiega – è nato nell’estate 2013 sul cammino da Leon a Santiago di Compostela, a cui stavo partecipando insieme ad altri tre parrocchiani dello Spirito Santo. Lì abbiamo conosciuto sette ragazzi di Roma, tra cui il vicedirettore del Coro della Diocesi Emanuele Faiola e il solista Danilo Defant. Così ci siamo chiesti: perché non organizzare qualcosa a Reggio Emilia?”.
Detto fatto. Alla prima ideazione “on the road” è seguita – nel gennaio scorso – la visita della delegazione romana in casa nostra, grazie alla squisita ospitalità di Lucia Miari, la madre di Luca, che collabora dall’inizio all’organizzazione dell’evento. Un appuntamento con il Vescovo e con il parroco della Cattedrale don Daniele Casini, e il concertone con monsignor Frisina era bell’e combinato, messo a punto, poi, in altri incontri avvenuti nelle scorse settimane.
Per il sacerdote compositore romano si tratta di un ritorno a Reggio Emilia, dove era stato otto anni fa per parlare in Seminario agli animatori del canto, su invito dell’Istituto diocesano di Musica e Liturgia (si veda l’intervista su La Libertà dell’8 aprile 2006).
[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]D[/dropcap]a buon capofila, Lusetti scandisce il programma della giornata, anzi, della due-giorni: i coristi arriveranno in città nel pomeriggio di sabato 24, poi saranno accolti nella parrocchia dello Spirito Santo per una “apericena” a base di gnocco e tigelle. Poi il concerto, alle 21: un’ora e mezza di canti, accompagnati dall’organo e diretti da Frisina. Il giorno dopo, il Coro della Diocesi di Roma animerà la Messa festiva delle 11 nella parrocchia dello Spirito Santo: un “piccolo” regalo per la comunità retta da don Mario Gasparini.
Ma Lusetti ci tiene anche a richiamare la finalità benefica dell’evento, che si collega alla Sierra Leone, la terra dove hanno operato padre Mario Guerra e padre Bepi Berton, di recente venuti a mancare.
Fhm Italia onlus è stata fondata nel 2012 proprio in appoggio-gemellaggio con la Ong per le Case famiglia Fhm Sierra Leone di padre Berton. L’associazione, con sede presso la parrocchia degli Angeli a Sanremo, è presieduta dallo psichiatra Roberto Ravera, affiancato dal vicepresidente Paolo Secondo e dal segretario Giorgio Beltrami, e a Freetown, la capitale, si occupa di recupero di bambini ex soldato traumatizzati psicologicamente.
“Abbiamo già realizzato quattro ambulatori e acquistato un terreno su cui vorremo costruire un Ospedale pediatrico. Le difficoltà sono tante e i tempi africani… eterni. Però vogliamo andare avanti insieme”, dice ancora Luca Lusetti, i cui viaggi in Sierra Leone sono iniziati già nel 2006.
Sul sito www.fhmitalia.it si trovano informazioni e fotografie che attestano lo sforzo in atto. Bisogna pensare che in Sierra Leone non esiste alcuna rete di welfare a protezione dell’infanzia e delle madri e che i centri di accoglienza sono veramente scarsi.
Anche una serata di grande musica, in Cattedrale, può continuare l’opera dei “nostri” missionari che hanno speso la vita laggiù.
Edoardo Tincani