– da “La Libertà” n. 4, dell’1 febbraio 2014 –
A Castelnovo ne’ Monti sta per avverarsi un sogno durato dieci anni: è infatti da tre mesi in fase di costruzione il nuovo «Centro Interparrocchiale» che servirà la comunità ‘capoluogo’ ma anche quelle di Felina, Campolungo, Gatta, Vetto e Rosano, più comunemente chiamato ‘il nuovo Oratorio’. Un obiettivo coltivato a lungo, che, mattone dopo mattone, va finalmente concretizzandosi (novembre 2015 è l’obiettivo di fine lavori) ma che è frutto anche di un’attesa e di una ‘gestazione’ complesse, a tratti faticose, fatte di progetti, confronti, valutazioni, modifiche, richieste, revisioni, licenze, concessioni…
[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]S[/dropcap]e c’è una persona che quel sogno lo portava in cuore da molto tempo, questi è proprio il parroco – don Evangelista Margini – che sin dal primo momento in cui all’orizzonte cominciava a intravedersi la possibilità di avviare il progetto, capì la necessità di coinvolgere l’intera comunità locale. Per informarla sì, ma soprattutto per renderla ‘attrice’ in prima persona di un traguardo che sarebbe stato tale solo se raggiunto assieme, grazie all’interessamento, al contributo e alla generosità di molti, possibilmente di tutti.
[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]È[/dropcap] in quest’ottica che già il 14 aprile dello scorso anno invitò il paese a un incontro pubblico presso il Teatro “Bismantova” nel corso del quale venne presentato e illustrato il progetto che poi, alcuni mesi più tardi (luglio 2013), ricevette l’approvazione ufficiale da parte del Servizio per la Promozione del Sostegno Economico alla Chiesa, l’organismo della Conferenza Episcopale Italiana che gestisce la destinazione delle quote dell’8xmille (in questo caso, per il settore «Esigenze di culto e pastorale»).
In concomitanza poi con la data effettiva d’avvio del cantiere (il 4 novembre 2013), in una lettera aperta indirizzata ai castelnovesi, comparsa anche sulla pagina web della parrocchia, don Evangelista e il suo vicario cooperatore don Fabio Ferrari mettevano l’intera opera sotto la protezione del Signore, chiedendo “la Sua benedizione sui lavori e sulla nostra comunità, e confidando che la preghiera continui da parte di tutti”.
[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]D[/dropcap]on ‘Geli’ proseguiva quindi spiegando ciò che l’Oratorio dovrà essere, ossia prima di tutto un punto di riferimento di formazione, per i giovani e per le famiglie. “Per i ragazzi e per i giovani, un ambiente che li aiuti a crescere forti dei valori evangelici. Luogo aperto a tante esperienze formative, culturali e ricreative. Per le famiglie e per tutti, luogo di incontri e di condivisione, di amicizia e di solidarietà. Un ambiente non per chiudersi, ma per aprirsi al paese e al mondo, per fare comunità e per accogliersi, per incontrarsi, e per vivere l’esperienza della fede e della testimonianza”. Apertura all’intera realtà circostante, quindi. L’idea è quella di un centro pastorale polifunzionale che abbia come caratteristica fondamentale quella di ‘accompagnare’ ragazzi e famiglie attraverso proposte di senso e iniziative ‘sostanziose’. In seconda battuta, anche l’impronta che il caro e compianto don Vittorio Chiari seppe imprimere a questa realtà nel corso delle sue frequenti ‘incursioni’ montanare negli anni ’90 rientrerà negli obiettivi. “Dell’oratorio ‘tradizionale’ di don Vittorio – spiega don Margini – conserveremo essenzialmente due aspetti: da un lato, una pastorale ancora rivolta a tutti (qui in montagna infatti ci sono attese, rispetto alla parrocchia, di una ‘presenza’ propositiva e attiva, e cercheremo di non eluderle), dall’altro l’intento è di farne un ambiente ‘vitale’, dinamico, formativo ma anche occasione per una testimonianza e annuncio del Vangelo in mezzo ai giovani”.
[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]L’[/dropcap]edificio – il cui progetto, firmato dall’architetto Gabriele Ferri, è stato redatto nel rispetto di tutte le norme per il superamento delle barriere architettoniche – sarà collocato lungo il pendio che dalla sommità del colle della «Pieve» scende in direzione del centro di Castelnovo Monti.
La struttura consisterà in un piano interrato (quello a più diretto contatto con gli impianti sportivi esistenti) e in un ‘blocco’ principale suddiviso fra piano terra e primo piano. Vi troveranno posto, fra le altre cose, un ampio salone per incontri (suddivisibile in varie sotto-zone mediante delle porte «a libro» scorrevoli che faranno da pareti), diverse aule per il catechismo e le riunioni, una cappella per le liturgie feriali con annessa piccola sagrestia, gli uffici parrocchiali. A questi spazi ‘principali’ si aggiungano altri ambienti con funzioni di accoglienza e di servizio (ad esempio uno spazio ristoro-bar, ripostigli e piccoli magazzini, servizi igienici, corridoi, atrii, autorimesse…) e altre zone che saranno interessate da interventi
di viabilità e di parcheggio.
[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]“L[/dropcap]a costruzione del nuovo Centro – afferma Gianni Casoni – darà nuova linfa alle attività educative, favorirà l’incontro tra le persone di tutta la montagna, sarà luogo per condividere esperienze di preghiera, di amicizia e di solidarietà. Al tempo stesso rappresenta anche un grosso impegno dal punto di vista economico”. A fronte del costo complessivo di realizzazione dell’opera (intorno ai 3 milioni di euro), le risorse economiche di cui già si dispone (2,6 milioni di euro) sono pervenute tramite tre ‘canali’ principali. Il più consistente è il finanziamento di 1,6 milioni di euro attinto dal fondo dell’8xmille. Il secondo è la permuta di terreno (600mila euro il valore) con la società edile che eseguirà i lavori. Il terzo (400mila euro) è dato dall’eredità lasciata alla morte – nel novembre 2011 – da don Battista Giansoldati e dalle offerte già pervenute.
Gianni Casoni, insieme ad altre nove persone, fa parte del Comitato – costituito da don ‘Geli’ – che si sta occupando del reperimento dei fondi mancanti. Facendo un veloce calcolo, servono ancora oltre 400mila euro. “Cifra importante… e che un po’ spaventa, specie in questi momenti di crisi… ma non proibitiva per la nostra comunità”, sottolinea Casoni. “E soprattutto, necessaria per creare una struttura che possa rispondere a tutte le esigenze future”.
[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]D[/dropcap]a qui il forte appello affinché ciascuno, nel limite delle proprie possibilità, si senta coinvolto in questo ambizioso obiettivo. “Dieci persone – aggiunge Casoni – non posso essere sufficienti… Noi ci impegneremo molto, tuttavia la riuscita dipenderà dalla collaborazione attiva di tutti. In tanti hanno già fatto segni tangibili e colgo l’occasione per ringraziarli, ma aspettiamo il contributo di chiunque voglia e possa aiutarci a realizzare questo sogno”.
Matteo Gelmini
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COME CONTRIBUIRE ALLA REALIZZAZIONE DELL’OPERA:
Quanti volessero fare una donazione possono utilizzare i conti correnti intestati alla parrocchia espressamente dedicati alla
costruzione: IT 43 R 05387 66280 000001985660 (c/o Banca Popolare dell’Emilia Romagna) oppure IT 69 H 05034 66280
000000000171 (c/o Banco San Geminiano e San Prospero). Per offerte detraibili/deducibili fiscalmente si può utilizzare il
conto corrente intestato a “Novanta Società Cooperativa Sociale” (IT 35 C 02008 66280 000102931240, c/o Unicredit).