Quel genio femminile nell’amore – “Tenacemente donne”, dodici storie raccolte dalle vaticaniste Buzzetti e Caricato

– da “La Libertà” n. 38, del 2 novembre 2013 –

Cosa spinge suor Marcella Carrozza a tornare ad Haiti dopo il terremoto del 2010 e a ricostruire l’ambulatorio pediatrico tra le baraccopoli? O Nancy Rebecca Albin a lasciare il suo lavoro di analista finanziaria alla Walt Disney Company per investirsi anima e corpo in un’impresa non profit per il reinserimento lavorativo di disabili mentali e reduci di guerra?
E quale forza misteriosa fa sì che Cristina Betti, operaia col marito disoccupato, tre figli e i soldi finiti al 15 del mese, si senta come “la figlia del Re” e voglia entrare nel Terz’Ordine Carmelitano?
O, ancora, dove risiede il coraggio di Hanaa Kayser, che in Egitto ha fondato il primo Focolare femminile e una Ong in cui i cristiani come lei lavorano insieme ai musulmani per alfabetizzare l’infanzia abbandonata?

[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]L[/dropcap]a risposta, leggendo “Tenacemente donne” (Edizioni Paoline, 178 pagine, 13 euro), scritto a quattro mani da Alessandra Buzzetti e Cristiana Caricato, si trova in queste come in altre otto storie di “madri” e “portatrici di Dio”, alcune in carriera sulla scena della società, altre dietro le sue quinte, o piegate sulle macerie di “periferie esistenziali”, altre ancora fuori dagli schemi del mondo.

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A lato, Alessandra Buzzetti; sopra: Cristiana Caricato.

[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]L[/dropcap]a risposta, dicevamo, è un amore spinto all’estremo, con genio, costanza e tanta fede, che rende queste donne testimoni privilegiate della maternità della Chiesa.
D’altra parte, come scrive nella postfazione il cardinale Georges Cottier, teologo emerito della Casa Pontificia, la carità è la regola sovrana della vita della Chiesa.
In queste pagine la differenza di genere non significa inferiorità, ma diventa privilegio e vocazione specifica di un cammino, l’essere donna, ancora faticoso e segnato dalla croce.
In queste donne, come riconosce nella Prefazione Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, c’è un segno della presenza della Madre di ogni uomo, Colei che per prima ha saputo amare con tenerezza e indomita tenacia, andando al di là di quanto sia umanamente concepibile e accettabile.

[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]L[/dropcap]a varesina Alessandra Buzzetti, giornalista del Tg5, e la siracusana Cristiana Caricato, vaticanista di Tv2000, mostrano con questo libro ampi squarci di quella “teologia della donna” auspicata da Papa Francesco, in cui la donna aiuta pienamente l’uomo a trovare la Bellezza e la Verità sulla persona. Nelle vite raccontate dalle due scrittrici non si evidenzia soltanto il coraggio eroico di “stare” in mezzo ai disastri della natura o della debolezza umana, ma anche la volontà di aiutare il proprio Paese, quasi sempre dopo un incontro che si è rivelato decisivo.

[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]“Q[/dropcap]uelle del libro – mi spiega al telefono Cristiana Caricato – sono tutte donne viventi, ad eccezione di Chiara Corbella Petrillo (1984-2012), una mamma romana nata al cielo a 28 anni, il 13 giugno 2012, che alle esequie il cardinale Vallini ha definito una nuova Gianna Beretta Molla. Sul web è una figura notissima, ma la sua fama di santità non si è ancora diffusa”.

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Chiara Corbella Petrillo; sabato 2 novembre 2013, alle 10.10, il programma di Rai 2 “Sulla via di Damasco” trasmette uno speciale sulla sua figura, con ospite in studio il marito Enrico e interviste inedite ai genitori e alla sorella di Chiara, agli amici e ai medici che la seguirono.

Tra le dodici perle di “Tenacemente donne”, allora, peschiamo subito la vicenda di Chiara, che Cristiana Caricato ha conosciuto prima che morisse, rimanendone “totalmente affascinata”. Chiara, insieme al marito Enrico, conosciuto a Medjugorje e sposato non prima di un periodo di allontanamento e di crisi, è morta pochi giorni dopo aver dato alla luce Francesco, il terzogenito, primo figlio sano dopo due gravidanze che aveva scelto di portare a termine nonostante una diagnosi senza appello per il feto, con malformazioni incompatibili con la sopravvivenza. Così prima di Francesco erano nati, e vissuti il tempo di un abbraccio post partum e del battesimo, Maria e Davide. Ma la vita di Francesco si era insediata nel grembo di Chiara mentre un drago, un carcinoma devastante partito dalla lingua, aveva iniziato a divorarne il corpo. Anche in questo caso, la scelta dei genitori è stata per la vita del figlio tanto atteso.

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Chiara Corbella ed Enrico Petrillo insieme a padre Vito D’Amato, loro direttore spirituale, nel giorno del matrimonio.

“Chiara Corbella Petrillo – continua Cristiana – incarna perfettamente una delle suggestioni risuonate in una delle ultime catechesi di Benedetto XVI: quella sui santi nascosti, noti solo agli occhi di Dio nella loro quotidianità di dono”.

[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]S[/dropcap]fogliando gli esempi concreti di “Tenacemente donne”, si ha solo l’imbarazzo della scelta. C’è Jocelyne, donna libanese con quindici anni di addestramento militare alle spalle, che ha deposto le armi a favore dell’impegno sociale e culturale in difesa, a oltranza, solo della vita. Oppure suor Nasreen, che nel 2009 ha aperto la prima missione delle suore francescane a Faisalabad, in Pakistan, in mezzo a situazioni in cui la donna non solo è considerata meno dell’uomo, ma viene violentata con il favore della cultura e della legge, al punto che si uccidono orrendamente le donne ritenute adultere – o accusate anche falsamente d’aver perso la verginità prima del matrimonio – e che i loro corpi sono considerati impuri e indegni della sepoltura.
Può sembrare stridente, ma non per i valori della sua vita, l’esperienza di Clara Gaymard, donna manager francese, 9 figli, a capo della General Electric France. La sua etica professionale rivela sempre una matrice evangelica. È figlia di Jérôme Lejeune, il genetista che nel 1959 ha pubblicato un’importante ricerca sulla trisomia 21 e la cui carriera crollò quando condannò senza appello l’aborto.

[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]“I[/dropcap]o e Alessandra Buzzetti, ancora prima del cambio di pontificato, abbiamo scelto le donne perché ci sembra che ci sia scarsa consapevolezza del loro ruolo nella Chiesa. Dopo la ‘valanga Francesco’ ci siamo trovate perfettamente in sintonia con la ‘femminilità materna’ che il Papa propone e con il modo di concepire il potere come servizio, più innato nella donna”, conclude Cristiana Caricato, volto noto anche per aver condotto a lungo su Tv2000, fino a tre anni fa, il programma di informazione ecclesiale “Mosaico”.
Il mese scorso, in Santa Marta, Cristiana ha consegnato il libro a Papa Francesco, che in poche parole ha riaffermato la non corrispondenza ancora esistente tra l’importanza della donna nel generare alla vita e nel trasmettere la fede e la sua valorizzazione nei posti che contano all’interno della Chiesa.
“Dobbiamo inventarci qualcosa…”, avrebbe detto il Pontefice. La base di partenza – e “Tenacemente donne” lo conferma – non può che essere il genio femminile nell’amore.

Edoardo Tincani

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