Una mostra e un libro per ragazzi per farsi affascinare da Rolando Rivi

– da “La Libertà” n. 30, del 7 settembre 2013 –

Una mostra dal titolo “Io sono di Gesù” racconta la vita, la testimonianza di fede e il martirio del seminarista Rolando Rivi e documenta il cammino di grazia sbocciato da quel piccolo seme di eternità deposto nella terra.
Venti pannelli di grande impatto visivo, in cui le immagini dei luoghi e dei protagonisti, i documenti e le testimonianze si alternano ai colori vivacissimi con cui Franco Vignazia ha dipinto i momenti salienti della vita di Rolando. Storia e arte insieme, per aiutare il visitatore a immedesimarsi nel cammino di amore a Gesù del giovane seminarista e a comprenderne tutta la profonda attualità.

[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]L[/dropcap]a mostra ha debuttato il 18 agosto scorso al Meeting per l’amicizia fra i popoli di Rimini, nell’ambito del Villaggio Ragazzi, ed è stata visitata da molti adulti e moltissimi giovani e giovanissimi, da ogni parte d’Italia e anche dall’estero, suscitando grande interesse. Ora, chiuso il Meeting, la mostra, facile da montare anche in ambito parrocchiale e scolastico, grazie al sistema Roll up, è disponibile per chiunque voglia offrire un’occasione privilegiata di incontro con questo piccolo, ardente testimone della fede (per informazioni e prenotazioni: info@meetingmostre.com – tel. 0541.728565).

[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]A[/dropcap]l Meeting di Rimini la mostra “Io sono di Gesù” è stata visitata, lunedì 19 agosto, anche dal nostro vescovo Massimo Camisasca, che è rimasto particolarmente colpito dalla intensa bellezza dei disegni realizzati da Franco Vignazia. Nella scena del martirio, ad esempio, l’artista forlivese ha usato la stessa iconografia impiegata qualche tempo fa per dipingere una Via Crucis che ora si trova in una chiesa di San Paolo in Brasile. Rolando, che i persecutori hanno spogliato della veste talare, è stato raffigurato nella stessa posizione in cui, nel precedente dipinto, era stato raffigurato Gesù, al momento della flagellazione. Un modo semplice ed efficace con cui l’artista ci dice che il sangue dei martiri è il sangue stesso di Cristo che continua a essere versato nella storia, come segno visibile dell’amore con cui Dio fatto carne dona se stesso per noi.
Ogni pannello storico è accompagnato dal racconto dei fatti accaduti. Ogni pannello con il dipinto di Vignazia contiene una frase significativa che aiuta a comprendere la contemporaneità di Rolando, come il suo donarsi senza limiti al Signore interroghi la nostra vita oggi.

Vescovo alla mostra

[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]T[/dropcap]ra i disegni c’è quello in cui Vignazia rappresenta il momento in cui Rolando, a cinque anni, indossa per la prima volta l’abito da chierichetto e inizia a servire all’altare, guardando al suo parroco, don Olinto, come a un maestro. Il pannello è accompagnato da una frase tratta dal testo “La vocazione di Rolando” (vedi: AA.VV. “Rolando Rivi testimone della carità nell’Italia in guerra”, edito dal Centro culturale Blaise Pascal, Reggio Emilia, 2005) scritto dal nostro Vescovo Massimo: “Dio sceglie i piccoli perché appaia chiaramente che tutto ciò che essi dicono e fanno è opera sua. Dio non ha bisogno della teologia, non ha bisogno della filosofia, né di discorsi sapienti, per usare l’espressione di San Paolo (1Cor 2,1). Ha bisogno, semplicemente, della testimonianza di cuori innamorati”.
Guardiamo a Rolando perché è uno di questi “cuori innamorati” che ci insegna ad amare e a far amare Gesù, come lui lo ha amato e fatto amare.
Contemporaneamente alla mostra, e con lo stesso titolo “Io sono di Gesù”, debutta in questi giorni nelle librerie il libro che contiene tutte le illustrazioni dipinte da Franco Vignazia.

[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]I[/dropcap]ntanto alla segreteria organizzativa dell’evento stanno giungendo moltissime richieste di persone che si prenotano per partecipare alla grande festa della beatificazione del seminarista martire Rolando Rivi, prevista a Modena sabato 5 ottobre, alle 16. Oltre che in piazza Grande verranno per questo predisposti numerosi altri posti a sedere nel Duomo di Modena e nell’auditorium San Carlo, collegati con videoschermo.
Chi desidera partecipare usufruendo di un posto a sedere si affretti a richiedere il pass inviando una mail a: beatificazionerivi@modena.chiesacattolica.it.

Emilio Bonicelli

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Sulla figura di Rolando Rivi è uscito, a firma di Emilio Bonicelli, un libro per bambini e ragazzi, illustrato da Franco Vignazia. Riportiamo la prefazione scritta dal vescovo Massimo Camisasca

 

Rolando, l’amico di Gesù

Per gentile concessione dell’editore, Piccola Casa Editrice, pubblichiamo di seguito il testo scritto dal nostro vescovo Massimo Camisasca come introduzione al nuovo libro “il Beato Rolando Rivi Io sono di Gesù. Il volume, opera del giornalista Emilio Bonicelli con le coloratissime illustrazioni dell’artista Franco Vignazia, si rivolge a tutti e in particolare ai giovani come occasione per conoscere il seminarista martire Rolando Rivi e la contemporaneità della sua testimonianza di fede.

copertina
Il libro esce in questi giorni nelle librerie dove può essere prenotato (info@piccolacasaeditrice.it).

Senza amici non possiamo vivere. Ce ne accorgiamo ogni giorno: quando siamo contenti, perché abbiamo voglia di raccontare a qualcuno la ragione della nostra gioia. Quando siamo tristi, perché desideriamo che qualcuno ci aiuti a ritrovare la luce. L’amico è una persona che Dio ci mette accanto per fare compagnia alla nostra vita, per ricordarci che non siamo soli. Soprattutto per aiutarci a scoprire il Suo disegno sulla nostra vita.
Questo libro racconta la storia di un’amicizia, un’amicizia particolare che è la radice e il modello di tutte le amicizie. Rolando Rivi era un bambino appassionato alla vita, ai giochi, alle avventure. Come tutti, anche lui desiderava degli amici. E ne aveva tanti. Ma ad un certo punto, attraverso il suo parroco, ha scoperto l’esistenza di un Amico più grande, che gli voleva bene più di chiunque altro: Gesù.

Così è nato in lui il desiderio di dare a Gesù tutta la sua vita. «Io sono di Gesù», diceva. Come uno può dire: “io sono della mamma, io sono del papà”, Rolando diceva: “Io sono di Gesù. Appartengo a lui che mi ha dato la vita, mi ha regalato una famiglia, mi ha circondato di amici come segno del suo affetto per me, ma soprattutto egli, che è Dio, si è fatto uomo, è morto e risorto per me”. Non era un sentimento passeggero. Rolando era un bambino sveglio. Aveva scoperto qualcosa di grande, il segreto della felicità che tutti cerchiamo. Non voleva lasciarselo sfuggire. E desiderava raccontarlo a tutti.

Così decise di entrare in seminario e di indossare la veste talare – quella veste lunga e nera che ancora oggi alcuni preti indossano. Ci teneva a quella veste perché in questo modo poteva ricordare a tutti coloro che incontrava, e innanzitutto a se stesso, che lui apparteneva a Gesù.
Sapete cosa succede quando qualcuno inizia a vivere ogni giorno insieme a questo grande Amico? Diventa grande. Non ha più paura di niente. È felice in tutte le cose che fa.

Tanti altri amici cominciavano a stare assieme a Rolando perché la sua vita era diventata come una calamita che attirava molti.
Questo è ciò che significa quella parola un po’ difficile che ogni tanto sentite: “martirio”. Il martire è una persona che testimonia con tutta la sua vita che Gesù è presente e ci vuole bene. E per testimoniare questo è pronto a tutto.
Alcuni uomini hanno odiato Rolando per questa sua testimonianza. Hanno voluto la sua morte. Ma il suo grande Amico lo ha sostenuto e in quel momento gli ha donato la forza di offrire la sua vita nella certezza di riaverla per sempre.
Nessuno può toglierci ciò che abbiamo dato a Gesù.

Rolando è ora in cielo con Gesù. La Chiesa lo ha proclamato beato. La sua avventura non è finita perché non si è esaurita la fila di uomini e donne, bambini e bambine, che, conoscendo la sua storia, incontrano Gesù e come lui decidono di seguirlo e offrirgli la propria vita.

+ Massimo Camisasca, vescovo di Reggio Emilia – Guastalla



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