– da “La Libertà” n. 22, dell’8 giugno 2013 –
[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]D[/dropcap]iciott’anni. Per la rassegna poetico-musicale “Composizione per Maria” il 2013 è l’anno della maturità. Lo festeggiamo con un servizio (corredato di fotografie scattate da Giuseppe M. Codazzi) dedicata ai protagonisti di questa corale lode alla Santa Vergine, gli studenti reggiani, che la sera di martedì 4 giugno si sono prodotti in canti, letture e danze, accompagnati dai loro insegnanti, sul “palco naturale” davanti all’altar maggiore della Basilica della Ghiara.
[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]n[/dropcap]ell’Anno della fede il tema era “Beata te che hai creduto”, abbinato nei manifesti all’immagine dell’affresco “La Fede”, dipinto da Lionello Spada nel 1614 nel pennacchio della cupola del santuario mariano cittadino.
L’iniziativa è promossa da Fabbriceria laica del Tempio della Beata Vergine della Ghiara, Comunità dei Servi di Maria (da sette secoli presenti nel Reggiano), Ufficio Scolastico Provinciale di Reggio Emilia, Circoscrizione Città Storica del Comune capoluogo e diocesi di Reggio Emilia-Guastalla.
Anima e madrina della manifestazione è Carla Bazzani, responsabile dell’Ufficio Integrazione di quello che fino a ieri si chiamava Provveditorato agli Studi. È lei che durante l’anno scolastico tiene le fila con gli Istituti partecipanti e introduce i diversi gruppi in questa “passeggiata” tra fede, arte, storia e cultura locale.
Quest’anno, affiancandola nella conduzione della serata, ho avuto modo di osservare da vicino anche il dietro le quinte di “Composizione per Maria”. Nell’epoca dei talent show e dei match televisivi a eliminazione, un dato “rilassante” è che tra gli studenti che si avvicendano davanti al loro pubblico non c’è competizione, caso mai un gareggiare nello stimarsi a vicenda. Anche se poi si vive “il bello della diretta”, coi suoi tempi tecnici, gli inghippi dell’ultimo secondo, l’emozione di un microfono che ti amplifica e di un faro puntato addosso.
[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]I[/dropcap]l picco di agitazione si registra nell’ampia sacrestia della Ghiara, per una sera trasformata in sala prove e camerino. Brusio, scongiuri, ripassi: nonostante siamo agli sgoccioli dell’anno scolastico e la stanchezza mentale si faccia sentire, la voglia di impegnarsi in una performance a cui si è lavorato assieme è ancora alta. Intanto gli spettatori, più o meno ignari del parapiglia, si godono lo spettacolo. E lo spettacolo sono ragazzi e ragazze, con l’aggiunta di due Ave Maria interpretate magistralmente dal giovane tenore reggiano Fabio Tamagnini, nipote del noto pittore Remo Tamagnini e ospite d’onore della rassegna 2013, accompagnato all’organo dal padre Renzo.
Il gruppo più numeroso, con 120 elementi tra coro e orchestra, è quello dell’Istituto comprensivo “Leonardo da Vinci” di Reggio Emilia, preparato dalla coordinatrice Lina Bartoli e diretto dal maestro Gabriele Pini. È un’ouverture sul tema della pace, affrontato in modo multietnico e inclusivo, con una poesia e vari incalzanti brani musicali.
Ad entrare in clima mariano aiuta poi il Polo professionale “Galvani-Iodi” di Reggio Emilia, che con la guida della professoressa Fabiola Ganassi propone la lettura di alcuni componimenti e una proiezione d’immagini sulle più belle maestà disseminate nel Reggiano.
Tocca quindi a sette ballerine del 3° corso della Scuola di balletto Cosi-Stefanescu di Mancasale: con leggiadria e precisione danzano sul marmo del pavimento sulle note di una canzone russa, “Mia madre”, osservate dall’insegnante Larissa Serova e dalla stessa Liliana Cosi, che 35 anni fa portava la sua esperienza professionale a servizio del nostro territorio. Due minuti di bellezza.
[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]C[/dropcap]orposo invece il programma presentato dall’Istituto “Maria Ausiliatrice” di Bibbiano, che anche nel canto trasfonde il carisma salesiano; gli allievi delle tre classi di scuola media, diretti dall’insegnante di musica Mirka Cassinadri, inanellano due brani su Maria, un omaggio a Giovanni Paolo II (“Un uomo venuto da lontano”) e chiudono fra gli applausi con l’inno “We are the world”.
Molta creatività, e non poteva essere diversamente, per il gruppo del Liceo d’arte “Gaetano Chierici” di Reggio Emilia, che sullo sfondo di un quadro vivente ispirato all’Annunciazione e al pittore francese William-Adolphe Bougeureau porta in scena una canzone originale (“Vivo nella tua fedeltà”, realizzata da Lisa Pace e Fausto Bizzarri) e la gioiosa danza espressa da Cecilia Bassi.
“Maria vogliamo amarti”, del Gen Verde, è la canzone interpretata dal coro dell’Istituto “Vladimiro Spallanzani” di Sant’Antonino di Casalgrande, diretto dall’insegnante Maria Cristina Debbi. Grande potenza sonora e armonie vocali di notevole effetto.
Gli studenti della seconda C della Scuola media “Amedeo Savoia Aosta” di Reggio Emilia, preparati dalla docente Anna Maria Baghini, si lanciano invece nella suggestiva drammatizzazione in un testo tratto da “In nome della madre”, romanzo breve di Erri De luca. La classe, che coltiva talenti musicali, accompagna la lettura con melodie classiche e popolari eseguite da chitarre, arpa, clarinetto e flauti di ogni foggia.
[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]S[/dropcap]i chiude con l’esibizione danzante di tre ragazzine di “Vivarte”, un’associazione culturale e sportiva dilettantistica nata a Reggio Emilia nel 2007. Nei passi delle ballerine, allenate da Larissa Lenishenko, torna il tema della fede come testimonianza: “La gioia è il più bel grazie che si può dare a Dio”, dice la giovanissima Giulia Marino nella sua introduzione.
Alla fine della serata, quando sono già scoccate le 23, c’è un calendario dei Servi di Maria in omaggio per tutti i partecipanti. Carla Bazzani dà appuntamento all’anno prossimo, quando il tema della rassegna sarà la preghiera.
Ma lasciamo parlare le immagini, che hanno una loro intrinseca efficacia. Del resto il sordomuto Marchino, che proprio “qui” ottenne da Dio per intercessione della Madre il dono della guarigione (e della lingua che gli mancava), ne sa qualcosa.
Edoardo Tincani