– da “La Libertà” n. 17, del 4 maggio 2013 –
“L’Italia merita un futuro migliore del suo presente” e per questo “va inaugurato un nuovo rapporto tra i cittadini e le istituzioni”; ugualmente “servono risposte reali, percorribili, ai problemi con i quali gli italiani fanno i conti tutti i giorni”. Sono alcune delle parole con cui il presidente nazionale di Azione Cattolica, Franco Miano, è intervenuto a Roma domenica scorsa a conclusione del convegno delle Presidenze diocesane di Ac, a cui per la Chiesa reggiano-guastallese ha partecipato il presidente diocesano Alberto Saccani.
Sempre in quell’intervento del 28 aprile, soffermandosi sul mutato quadro istituzionale, Miano ha affermato che dai politici ci si attendono competenza, capacità di dialogo, “convergenze per costruire il bene comune”, atteggiamenti di “ritrovata dedizione, sobrietà personale, trasparenza”, nonché riforme: delle istituzioni (“a partire da una nuova legge elettorale”) e dei partiti, affinché “ritrovino credibilità tra la gente”. Dal canto suo l’Ac, ha detto il presidente nazionale, ribadisce lo sforzo per un’educazione all’impegno sociale e politico, così da rilanciare un “reale protagonismo dei cittadini”.
[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]È[/dropcap] proprio da quest’ultimo aspetto che prende le mosse il convegno che l’Azione Cattolica reggiano-guastallese propone a tutta la Diocesi per martedì 7 maggio 2013, alle 21, nell’Aula magna dell’Università di Reggio Emilia, a Palazzo Dossetti, in viale Allegri 9, sul tema “Per una nuova generazione di cattolici impegnati in politica: da dove partire?”.
“Il titolo – ha spiegato il presidente diocesano di Ac Alberto Saccani nella conferenza stampa di presentazione del convegno del 7 maggio, svoltasi martedì scorso al Centro Giovanni XXIII di Reggio – riecheggia volutamente l’appello che Benedetto XVI lanciò a Cagliari il 7 settembre 2008: «Evangelizzare il mondo del lavoro, dell’economia, della politica, che necessita di una nuova generazione di laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile».
Quell’appello è poi stato più volte ripreso sia da lui che da alti esponenti della Cei ed effettivamente ha provocato diverse iniziative in campo cattolico, iniziative che inevitabilmente richiedono tempi lunghi e di cui a Reggio Emilia c’è stata solo qualche avvisaglia”.
[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]S[/dropcap]accani ha aggiunto che “come cattolici di Ac siamo onorati di aver dato un grande contributo alla formazione dei protagonisti della storia italiana del recente passato: Toniolo, De Gasperi, Fanfani, Moro, Bachelet sono solo alcuni degli esempi, che però non devono rimanere un bel ricordo o un monumento muto, ma spingerci ad un nuovo impegno, consapevoli di essere partecipi e corresponsabili del destino del Paese”.
Al di là della soddisfazione per il fatto che l’Italia abbia di nuovo un governo, infatti, non si può negare un perdurante disagio – presente tra i cittadini, dunque anche tra i cristiani – nei confronti della rissosità e inconcludenza della politica nazionale. “Un disagio ancor più amplificato dai risultati delle ultime elezioni – ha concluso Saccani – che ci ha fatto riflettere sulla necessità di cominciare un discorso che ripartisse dalle basi dell’impegno nella polis intesa nel suo senso più ampio”.
[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]N[/dropcap]ella serata del 7 maggio all’Ateneo reggiano, Saccani sarà il moderatore tra il professor Franco Miano e l’altro “discussant” dell’incontro, il giornalista Edoardo Tincani, autore del libro-manifesto “In politica con più fede”; il presidente diocesano di Ac cercherà di indirizzare il dibattito sui nodi irrisolti della politica attuale e sul possibile contributo che i cristiani possono offrire al Paese di oggi. Senza pretese di risposte o ricette risolutive, il convegno vuole tentare di individuare una strada per il futuro, puntando sulle fondamenta della Dottrina sociale della Chiesa e su nuove proposte.
Dopo la discussione al tavolo, il convegno sarà concluso dal saluto del vescovo Massimo Camisasca, che con la sua presenza vuole testimoniare attenzione all’impegno formativo espresso dall’Azione Cattolica anche nell’ambito socio-politico.
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CHI È FRANCO MIANO. Classe 1960, sposato e padre di due figli, Franco Miano ha rivestito incarichi di dirigente nell’Azione Cattolica dapprima nella sua parrocchia della B.V. del Rosario di Pomigliano d’Arco (Napoli), dove vive, e poi nella diocesi di Nola; quindi a livello nazionale come vicepresidente del settore giovani e poi vicepresidente del settore adulti, nonché di consigliere nazionale del Meic e di direttore dell’Istituto Vittorio Bachelet. Nominato presidente nazionale dell’Ac Italiana il 27 maggio 2008 dal Consiglio Permanente della Cei, è stato confermato per un ulteriore triennio il 25 maggio 2011. Laureato in filosofia, è ordinario presso l’Università romana di Tor Vergata. Si occupa di filosofia contemporanea e, in particolare, di antropologia, etica e politica. Su tali questioni ha pubblicato numerosi saggi e volumi. Tra i più recenti si segnalano “Responsabilità” e “Chi ama educa”.