– da “La Libertà” n. 37 del 27 ottobre 2012 –
Il mercatino della Brocante è un’iniziativa – alla sua quattordicesima edizione – promossa ogni anno dalla parrocchia di Rubiera, che i bambini aspettano per acquistare ogni anno qualche gioco con pochi euro e il cui ricavato è destinato alle missioni (un centro riabilitativo per bambini in Etiopia, un oratorio in Perù e per le attività gestite dalle suore missionarie Figlie di Gesù).
– di Enrica, Chiara e Paola Panciroli –
[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]”Q[/dropcap]uando sei affezionato a un gioco, fai fatica a distaccartene”: così Filippo diceva alla mamma prima di scegliere quali dei suoi giocattoli vendere al mercatino della Brocante, un’iniziativa-appuntamento alla quattordicesima edizione, promossa dalla parrocchia di Rubiera, che i bambini aspettano per acquistare ogni anno qualche gioco con pochi euro e il cui ricavato è destinato alle missioni (un centro riabilitativo per bambini in Etiopia, un oratorio in Perù e per le attività gestite dalle suore missionarie Figlie di Gesù). Giochi, giocattoli di altri bambini, con i quali inventare storie.
Ed è proprio una bella storia che vogliamo raccontare. La storia di Luisa, che alcuni anni fa con qualche amica e mamma, ha pensato ai bambini, a come divertirli, interessarli e motivarli a crescere insieme. Ed è insieme a Daniela, Maurizia e ad Annamaria che hanno inventato “4 gatti”, una piccola realtà parrocchiale che ha ideato Brocante, come tante altre iniziative per raccogliere fondi ed incrementare le casse della parrocchia ma soprattutto per far divertire i bambini e trasmettere loro uno stile di condivisione.
[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]P[/dropcap]oi Luisa ha ampliato il giro dei “4 gatti”, sostenuta anche dalla sua famiglia, che in quel momento si allargava: oltre a Serena, Giulia e Paola. è nata così l’idea di costruire l’oratorio. Con perseveranza Luisa ha iniziato a ricercare: approfondiva sui libri e sui siti internet il tema, studiando alcuni modelli di oratorio, alla ricerca continua di esperienze significative, ispirate in particolare agli oratori, a don Bosco, per poi provare a proporre un progetto da condividere nel Consiglio della parrocchia.
è così che da una storia di giochi è nata la storia di un “oratorio”: da uno stile attento ai bambini e ai ragazzi, ai loro vissuti e alle loro esperienze.
Nel suo occuparsi dei giochi, Luisa pensava anche a come far fare ai bambini l’esperienza di Gesù partendo proprio da lui, dai suoi insegnamenti.

[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]E[/dropcap]ra Luisa che preparava il percorso di riflessione dei bambini durante i campeggi estivi; era a lei che ci si affidava per avere una traccia innovativa per le attività del Grest estivo all’oratorio; era sempre a lei che spesso anche i “don” chiedevano un suggerimento per una riflessione da proporre in occasione della festa parrocchiale. Un’idea a lei veniva sempre, e riusciva a progettarla per poi attivare le altre mamme affinché le realizzassero nelle diverse commissioni. Luisa non si è mai ritirata, neanche durante la malattia. è sempre stata una donna e una mamma dall’amore creativo, vicino alle sue ragazze a casa ma anche ai bambini, alle bambine e ai ragazzi tutti dell’oratorio.
“Vorrei tanto che la mamma ci fosse, perché potrebbe vedere le cose belle che stiamo facendo ancora oggi”.
Sì, Lula, sei mancata troppo presto! Ti avremmo voluto ancora qui.